Dimmi cosa mangi (fuori casa) e ti dirò chi sei. Non solo perché il 36% della spesa alimentare è consumata fuori casa (83 miliardi di euro), ma anche perché i gusti e le abitudini di quando mettiamo le gambe sotto il tavolo di un bar, ristorante o tavola calda che sia, fanno emergere alcuni trend già largamente diffusi quando invece mangiamo a casa nostra.
Nell’ultimo Rapporto Ristorazione dalla Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, alcune delle tendenze alimentari esplose negli ultimi anni in Italia, così potenti da aver cambiato il carrello della spesa e con esso anche gli assortimenti di molti punti vendita della grande distribuzione, trovano una sorta di conferma. Un fattore non così scontato, se vogliamo, ma indicativo di un cambio di paradigma che condiziona anche la ristorazione, un po’ in tutte le sue forme.
A caccia di salute & benessere…
Mangiare per star bene, anche quando si è fuori casa, riveste sempre più importanza. “Il 71,8% degli intervistati si informa, durante la scelta del piatto, sulla qualità e la provenienza dei prodotti utilizzati, e più dell’89,1% ritiene che anche i locali siano più attenti a offrire alla clientela piatti salutistici” si legge nel rapporto.
Un aspetto che trova ulteriore conferma anche nelle preferenze degli italiani quando utilizzano il food delivery, canale che cresce sempre di più, con 350 milioni di euro il giro di affari nel 2018, in aumento del 69%. Se, infatti, in cima alla lista dei piatti più ordinati l’anno scorso troviamo gli ormai famosi Poke Bowl, ciotole di pesce crudo tagliate a cubetti e servite insieme a riso, quinoa, avocado o altre tipologie di topping , nuove tendenze si stanno facendo strada e vengono considerate tra quelle più importanti nel 2019: spazio allora a beyond burger, curcuma e gomasio, ma anche a semi di canapa e frutti come cocco e dragon fruit. Ovviamente hamburger con patatine, pizza e sushi rimangono sempre in cima alle preferenze delle ordinazioni sulla varie piattaforme web che forniscono questo servizio, ma ad esse si aggiungono scelte decisamente più salutiste.
…anche se verdura e ortaggi non sono tra i preferiti
Non mancano naturalmente contraddizioni nelle risposte degli intervistati dell’indagine della Fipe, sempre sul fronte benessere & salutismo. Sebbene, infatti, la percentuale di chi “è consapevole del fatto che la nostra salute e il nostro benessere dipendono da ciò che mangiamo” rappresenta praticamente la totalità degli intervistati, solo il 53,3% dichiara di consumare verdure e ortaggi quotidianamente. Va un po’ meglio con la frutta, con una percentuale che arriva al 74%. Tra le altre tendenze che emergono nel consumo fuori casa, il crollo del consumo della carne rossa (dal 73% al 59%), il calo del latte nonché di pasta e pane, stabili invece pesce e carni bianche.