Anche la provincia di Pavia potrebbe presto diventare un’area di produzione importante per le nocciole. Ha infatti preso il via la fase operativa del progetto “nocciolo” che, secondo i promotori dell’iniziativa, potrebbe cambiare volto all’agricoltura locale, con 50 milioni di investimento garantiti da un fondo privato e da contributi regionali ed europei in otto anni. Scrive tra l’altro il quotidiano La Provincia Pavese: “Il progetto vedrà coinvolta un’industria del settore dolciario italiano (si fanno i nomi di Ferrero ed Elah Dufour di Novi) che acquisterà il prodotto in provincia di Pavia, coltivato su 5 mila ettari di terreno, per un indotto di 20 milioni di euro all’anno. Gli agronomi di uno di questi due colossi del settore incontreranno i rappresentanti dell’Unione Agricoltori, di Coldiretti ed i tecnici e agronomi della Provincia di Pavia venerdì alle 9,30, nella sede del Consorzio Forestale della Provincia di Pavia che ha promosso il progetto.
“Durante l’incontro – afferma il presidente del Consorzio Forestale Alberto Marchesi (che con Enrico Bergonzi segue il progetto) – saranno illustrate le opportunità per lo sviluppo della coltivazione del nocciolo in provincia di Pavia…Già da diversi anni – prosegue Marchesi – i prezzi dei prodotti cerealicoli hanno subito una notevole diminuzione. La pianura padana, nonostante sia una delle zone più fertili al mondo…non può reggere il confronto…con i paesi in via di sviluppo…”. Per far fronte a questa situazione difficile, il Consorzio Forestale ha lavorato per selezionare le possibili alternative da sottoporre agli agricoltori della zona. “Tra i progetti che stiamo elaborando – continua Alberto Marchesi – riteniamo che il più promettente sia proprio quello della coltivazione del nocciolo, che risulta essere particolarmente remunerativa…Nei prossimi giorni – conclude Marchesi – daremo il via alla realizzazione di alcuni impianti sperimentali che il nostro Consorzio si impegnerà a curare e a monitorare con lo scopo di selezionare il materiale più idoneo per le nostre condizioni pedo-ambientali. Sulla base dei risultati ottenuti, potremmo fornire le indicazioni alle aziende agricole, che vorranno aderire a questa iniziativa, nel frattempo stiamo valutando i termini di un contratto per la fornitura del prodotto alle industrie utilizzatrici, che potrà essere sottoposto alla valutazione dei nostri agricoltori. Il nostro impegno è quello di mantenere alti i livelli qualitativi e produttivi così da ottenere la migliore redditività per gli investimenti sostenuti e a conti fatti, con i dati attuali relativi ai costi di produzione, di investimento e di prezzo riconosciuto, il confronto tra un ettaro di superficie coltivata a noccioleto e un ettaro coltivata a riso risulta enormemente favorevole per il noccioleto”.