Per l’anno 2017, la quotazione ufficiale di riferimento per le nocciole è di 335 euro al quintale. Il prezzo è stato fissato lunedì scorso, come da prassi, in occasione del borsino della Fiera delle Castagnole delle Lanze in Piemonte, giunta alla 158° edizione. Si tratta del prezzo di riferimento delle nocciole piemontesi, utile comunque per avere un’indicazione di come potrebbe presentarsi l’annata dal punto di vista della remunerazione per gli agricoltori a livello nazionale. Le gelate di aprile e poi la siccità hanno inciso sulla quantità e la qualità della produzione, facendo calare il prezzo rispetto ai 420 euro al quintale fissato lo scorso anno.
A confermare le cause del calo dei prezzi è stato anche l’assessore regionale all’agricoltura, Mario Coppa, che ha spiegato: “Pagano tra l’altro la siccità, le gelate tardive, lo stress dovuto alle annate abbondanti degli anni precedenti”.
Dal sud Italia, intanto, si fa sentire anche la voce di Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia Campania e vicepresidente di Cia, che commenta: “In ogni caso, si tratta di prezzi che qui in Campania ci sogniamo, pur essendo la regione con il numero più alto di produttori a livello nazionale. Abbiamo varietà importanti come la Tonda di Giffoni, la Mortarella o ancora la San Giovanni, ma non basta. Per migliorare il prezzo occorre avviare una piano strategico di aggregazione della produzione, oggi eccessivamente parcellizzata, e occorre puntare sulla ricerca per offrire varietà ancora più appetibili sia al consumo che all’industria. Dobbiamo lavorare – continua Mastrocinque – sulle qualità delle nostre colture, per esempio pensare alla produzione di noccioline più zuccherine, che farebbero comodo ai grandi player del mercato nazionale e internazionale, in cambio naturalmente di un miglioramento del prezzo. Siamo in campo per porre fine a questa disparità del prezzo”.