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Ceta, consorzi piemontesi uniti per il no

ceta coldiretti

Continua la mobilitazione di vari enti e associazioni contro il Ceta, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada tuttora in fase di approvazione. A intervenire sono nuovamente Delia Revelli e Tino Arosio, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Cuneo, che mettono in guardia dall’approvazione di questo trattato.

“Il nostro no alla pirateria alimentare parte da lontano – sottolineano Revelli e Arosio – dalle tante battaglie che Coldiretti ha portato avanti per la tracciabilità e l’etichettatura obbligatoria delle nostre produzioni agroalimentari. Per questo abbiamo coinvolto i parlamentari della Provincia e le amministrazioni comunali. Al nostro fianco, vi sono anche tutti i principali consorzi che tutelano le produzioni DOP e IGP del cuneese: dal Formaggio Murazzano al Castelmagno, dal Fagiolo Cuneo alla Nocciola Piemonte, dalla Castagna Cuneo alla Mela Rossa Cuneo, dal Prosciutto Crudo Cuneo alla Razza bovina Piemontese, un patrimonio di valore inestimabile che non potrebbe essere salvaguardato se venisse approvato il trattato”.

L’alleanza per difendere il made in Italy – prosegue Coldiretti – non è una priorità solo per il mondo agricolo: vi è una grande partecipazione che ha coinvolto consumatori, associazioni, di cui Coldiretti si fa portavoce, con l’hashtag #stopCETA”. “È inaccettabile – concludono presidente e direttore di Coldiretti Cuneo – la presunzione canadese di chiamare con lo stesso nome alimenti del tutto diversi, una concorrenza sleale che danneggia i produttori e inganna i consumatori, con il pericolo concreto di un effetto valanga sui mercati internazionali dove invece Italia e Unione Europea hanno il dovere di difendere i prodotti, espressione di un’identità territoriale non riproducibile altrove, realizzati su specifici disciplinari di produzione e sotto un rigido sistema di controllo”.

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