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Nocciola delle Langhe, domani l’udienza al Tar

nocciole

La questione Nocciola delle Langhe continua a fare discutere alla vigilia dell’udienza al Tar del Lazio, in programma domani. Il Tribunale Amministrativo Regionale è infatti chiamato a pronunciarsi sulla possibilità di utilizzo di questa dicitura, che oggi rischia di potere esser utilizzata dappertutto tranne che proprio nelle Langhe.

L’eurodeputato piemontese Alberto Cirio ha così dichiarato in questi giorni: “Non si possono chiamare Langhe prodotti che non arrivano dalle Langhe. Se lo mettano in testa nei ministeri romani, perché è una truffa al consumatore e il furto a un territorio della propria identità”. Poi Cirio continua: “Abbiamo appreso con piacere la decisione dell’Olanda di eliminare la dicitura Tonda Gentile delle Langhe dal proprio registro vivaistico nazionale. E’ il risultato di un lavoro comune che, insieme all’impegno del ministro delle Politiche Agricole Martina, ha visto anche l’intervento del Parlamento europeo attraverso la denuncia da me presentata alla Commissione Ue, con primo firmatario il presidente dell’Europarlamento Tajani. Ci stupisce però – prosegue – che il ministro non colga come il vero problema sia l’Italia. Perché anche se gli olandesi non useranno più il nome Langhe, e questo ovviamente è positivo, rimane il fatto che potranno continuare a utilizzarlo in tutte le regioni d’Italia, a causa dell’inserimento di questa dicitura nel Registro nazionale, approvato dagli uffici che proprio il ministro Martina guida. Significa che un contadino di Foggia che ha comprato e innestato in Puglia un piantino di “Tonda Gentile delle Langhe”, domani venderà quelle nocciole come nocciole delle Langhe. Questo è il problema reale che il ministro pare non voler cogliere e che sarà oggetto, domani, di un’udienza per il ricorso presentato al Tar del Lazio. Non si possono chiamare “Langhe” prodotti che non arrivano dalle Langhe”.

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