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Fallito golpe in Turchia, anche le nocciole “respirano”

nocciole

Il fallito golpe turco fa tirare un sospiro di sollievo anche a migliaia di produttori di nocciole di questo Paese, che come noto è di gran lunga il più grande produttore al mondo. Come confermano alcuni analisti, se il Governo Erdogan fosse caduto, i produttori avrebbero perso il più importante punto di riferimento politico, a scapito di un governo di militari ben lontano dalle loro esigenze. E, non da ultimo, sarebbero saltate anche tutte le promesse governative sulla garanzia di un prezzo minimo.

Intanto, più in generale, gli stessi analisti non prevedono grandi effetti sui mercati da questo fallito golpe. Almeno, non certo quanti ne può determinare la Brexit. Jeffrei Kleintop di Charles Schwab ha dichiarato in questi giorni su Repubblica: “Non si può certo parlare di un evento paragonabile alla Brexit. Non ci saranno grandi cambiamenti sulla percezione del rischio nei mercati globali. Certo, quell’area geografica sarà seguita con maggiore attenzione, così come quel che accadrà in Siria. Ma non sarà uno shock”.

Le preoccupazioni, comunque, non mancano. “Quel che rischia di rovinarsi – rileva ancora Repubblica sulla vicenda turca – ora è la luna di miele dei mercati con la Turchia. Fino a questo punto, la scommessa sulla Borsa turca era stata la seconda migliore nell’area Est europea di questo 2016, con una spinta del +15%, seconda solo al +20% del Kazakhstan. Una performance arrivata anche grazie alla ripresa economica migliore delle attese, con il +4,8% del primo trimestre che ha battuto le stime, spinto dalle spese delle famiglie. Secondo Emad Mostaque di Ecstrat, una società di consulenza esperta di mercati emergenti, le azioni turche potrebbero ora perdere fino al 20%, indipendentemente dall’esito politico del colpo di Stato. Se si guarda al passato, però, potrebbe esser un contraccolpo sul breve periodo”.

 

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