Quest’anno l’abbondante produzione di arance in Sicilia è caratterizzata anche da una notevole quantità di calibri medio piccoli. Come ci confermava Salvo Laudani, responsabile marketing di Oranfrizer, qualche giorno fa, è una situazione assolutamente normale. Il tutto, però, diventa poi un problema dal punto di vista commerciale. Sul tema, molto delicato e fondamentale in piena campagna commerciale, interviene anche Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, che in una nota sottolinea come i calibri più piccoli vengano penalizzati al momento dell’acquisto da parte della grande distribuzione organizzata che, invece, “pretende per il banco frutta agrumi di calibro maggiore”.
Eppure queste arance sono buone al pari di quelle grandi – continua la Argentati nella nota inviata dal Distretto – lo sanno bene i siciliani, che da secoli anche in piccoli giardini coltivano poche decine di alberi per il consumo familiare senza forzare la natura. Anche perché parliamo di frutta, un prodotto della terra, non produciamo bulloni. Vorremmo che lo sapesse e lo comprendesse anche il consumatore oltre lo Stretto e continuasse a preferire, come ha fatto in passato, il prodotto “Made in Italy”, coltivato con cura e passione da generazioni di agricoltori.
In questi giorni sono corso le riprese de “La Linea Verde”, trasmissione di Rai Uno condotta da Patrizio Roversi, che nella puntata del 31 gennaio vedranno protagonisti proprio gli agrumeti di Catania, Siracusa ed Agrigento. Interverranno, oltre a Federica Argentati, anche i presidenti dei consorzi Fabio Moschella per il Limone di Siracusa IGP, Giuseppe Pasciuta per l’Arancia di Ribera DOP e Luca Ferlito per l’Arancia di Sicilia IGP.
Il tema della commercializzazione dei piccoli calibri sarà uno dei punti che verranno messi in evidenza durante la trasmissione. “Ci appelliamo alle istituzioni e ai loro rappresentanti nazionali e regionali perché si facciano promotori di una campagna di comunicazione rivolta al grande pubblico attraverso tutti i media (tv, radio, quotidiani e web) – conclude Federica Argentati -. Una campagna di informazione perché i consumatori italiani siano consapevoli che anche se piccole, le arance siciliane sono buone come le “sorelle” più grandi e mantengono inalterate tutte le proprietà organolettiche e salutari riconosciute e accertate dalla ricerca scientifica”.