Prosegue anche quest’anno con numeri decisamente positivi il bilancio commerciale della frutta secca. Secondo i dati Istat, nei primi sette mesi del 2015 l’export è aumentato del 17% in valore rispetto al 2014, seppure vi sia stata una leggera frenata sui quantitativi esportati, che sono calati del 3,1%. Tradotto in termini numerici, nel periodo gennaio – luglio 2014 erano state esportate 29.922 tonnellate di frutta secca, contro le 28.988 tonnellate dell’analogo periodo 2015. Tuttavia, il valore è incrementato con una percentuale a doppia cifra: se infatti per questo periodo del 2014 era stato generato un fatturato di 182,3 milioni di euro, nei primi sette mesi del 2015 questa cifra è salita quasi a 213,4 milioni di euro. Un’analoga situazione si registra nell’ambito delle importazioni, calate in quantitativi e decisamente aumentate in valore. Dalle 92.239 tonnellate di frutta secca che nel periodo gennaio – luglio 2014 avevano fatto il loro ingresso in Italia, per lo stesso periodo del 2015 si sono registrate invece 86.106 tonnellate, con una flessione pari al – 6,6%. L’incremento in valore, però, supera il 38%, dal momento che si è passati da un fatturato di 447,1 milioni di euro a 618,5 milioni di euro. Per quanto riguarda gli altri generi ortofrutticoli, nell’ambito dell’export si registrano numeri positivi in termini di valore per legumi e ortaggi (+14,7%), agrumi (+4,9%) e frutta fresca (+17%), mentre è pesante (- 14%) la flessione per la frutta tropicale. Sul fronte dell’import, invece, salta all’occhio il notevolissimo incremento degli agrumi (+ 48,9% in quantitativi e + 55% in valore). Aumenta comunque anche l’import di frutta fresca (+9,8% in quantità e + 16,9% in valore) e di frutta e ortaggi (+2,5% in quantità e + 4,5% in valore), mentre cresce solo in valore (+ 11,8%) ma diminuisce in quantità (-3%) l’import di frutta tropicale.
La frutta secca continua il suo boom
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