Trend e Mercati

Peperoncino. La produzione italiana non basta

Amato da molti, a fine agosto celebrato a Rieti, ma poco prodotto in Italia, che importa il 70% di quello in vendita

Per quattro giorni, a partire dal 29 agosto, Rieti diventerà la capitale del peperoncino, per merito della terza edizione di “Rieti Cuore Piccante”, manifestazione che ospiterà moltissime varietà di peperoncino provenienti dalle nostre regioni più vocate, ma anche dal resto del mondo, con moltissime nazioni presenti, dal Ghana all’Honduras, dal Messico allo Sri Lanka.

Nonostante, quindi, l’indiscusso amore del nostro paese per il peperoncino, l’offerta produttiva però non riesce a coprire la domanda. Solo il 30% di quello che troviamo in vendita, infatti, viene prodotto nel nostro paese, in regioni storicamente vocate per questa coltura come Calabria, Basilicata, Puglia e Abruzzo. Il resto arriva dall’estero: Cina, Messico, Turchia e India.

I costi sono ovviamente diversi. «Hanno un prezzo bassissimo che si scontra con i nostri di qualità e purezza e purtroppo con prezzi più alti» commenta a Italia Oggi Massimo Biagi, biologo dell’Università di Pisa e membro dell’Accademia del Peperoncino di Diamante (CS). Da qui l’esigenza di far nascere una vera e propria filiera italiana del peperoncino per arginare l’invasione straniera, che per di più pecca di adeguati controlli fitosanitari.

Fonte foto: www.guidapeperoncino.com

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