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Il reparto ortofrutta dà spettacolo

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Autore Redazione

Spettacoli alla frutta sta incontrando le catene della Gdo per delineare le attività all’interno dei negozi

I brand di Saf – Spettacoli alla frutta, si sono ritrovati a Bologna per consolidare il gruppo, condividere i risultati e tracciare i nuovi passi del prossimo futuro. Con la retail preview dello scorso maggio e le due settimane di spettacoli e flash mob in giro in 14 piazze d’Italia si è sviluppato un contatto non convenzionale tra l’ortofrutta e le persone, sia fisico che digitale, con 825.800 profili social coinvolti, quasi 140mila visualizzazioni complessive su TikTok organiche e fan base social complessiva di oltre 12.400 follower. Il risultato evidente è stato aver agganciato l’attenzione del pubblico con il giusto mood. Ora andare avanti diventa ancora più promettente.

Il manifesto

E’ stata costruita una proposta di comunicazione nuova, pervasiva di tutta la categoria, che poggia sull’elevato numero e sulla pressoché totale rappresentatività delle eccellenze ortofrutticole italiane e che costituisce un approccio di filiera mai visto prima per ampiezza.

Per questo il primo obiettivo è agire bene e insieme, generare azioni belle e curate. Per custodire finalità e aspettative le aziende hanno creato e condiviso il loro primo manifesto identitario che guarda al prossimo futuro e si riconosce in queste parole: “Spettacoli alla frutta è l’innovativa proposta di filiera che racconta i valori dell’ortofrutta italiana, sorprendendo le persone con linguaggi inaspettati e ingaggianti rivolti anche ai più giovani. È l’iniziativa che unisce 17 aziende che producono, confezionano e commercializzano frutta e verdura italiana d’eccellenza più chi fornisce imballaggi e si occupa della loro sostenibilità. Insieme per migliorare la percezione del valore dell’intero comparto. Supermercati ci state?

Il coinvolgimento della Gdo

È quindi prima di tutto un’assunzione diretta di responsabilità da parte della produzione e allo stesso tempo uno stimolo per coinvolgere tutta la filiera fino alla Gdo, che poi nei fatti è il primo punto di contatto con il consumatore. Consumare più ortofrutta italiana di qualità è un beneficio per tutti, orienta a stili alimentari più sani, favorisce il consumo di prodotti genuini, spinge l’attenzione verso i reparti dei canali distribuitivi in cui si offre ai clienti uno dei fiori all’occhiello del food made in Italy, di qualità premium.

Saf guarda ai negozi, punta all’incontro con i consumatori accanto al prodotto per spettacolarizzarlo e raccontarglielo con quel giusto mood, perché si può rendere l’esperienza nel reparto più piacevole, consapevole, memorabile, anche al fine di concretizzare nuovi approcci della filiera con la Gdo anche in termini di assortimento. La differenziazione nel retail è prima di tutto fatta di offerta, per assortimento e gamma, poi di esposizione e – oggi più di ieri – è anche fatta di comfort, cura, stimolo, interazione, informazione, sorpresa e coccola nel punto di vendita: elementi differenzianti che costituiscono il plus del fisico rispetto all’online.

Il reparto ortofrutta è il palco

Il reparto ortofrutta diventerà a tutti gli effetti palco dei prodotti in vendita. Ora è il momento delle audizioni, Saf sta incontrando le singole catene distributive dell’alimentare italiano per raccogliere le intenzioni e le esigenze, format per format, per declinare al meglio le attività, anche in relazione ai diversi spazi dei negozi. La speranza è che in tanti raccolgano, fino in fondo, la sfida per il 2023, magari iniziando a sottoscrivere il manifesto.

Le aziende Saf

Le aziende unite in Saf sono 17 e contano 15 prodotti top dell’ortofrutta italiana: l’arancia Oranfrizer, il carciofo Violì, la clementina Dolce Armonia, la ciliegia del Consorzio di Vignola, la fragola Solarelli, il kiwi Jingold, la mela Melinda, il melone del Consorzio del Melone Mantovano, le pesche e le nettarine Valfrutta, il pomodoro del Consorzio Pachino Igp, il finocchio Dolce Lucano, la patata Selenella, la susina Metis, l’uva Viviana e le zuppe DimmidiSì; a loro si affiancano il Consorzio Bestack per gli imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta e Comieco, il Consorzio nazionale impegnato nel recupero e riciclo degli imballaggi cellulosici.

Fonte: Spettacoli alla frutta

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