Non si è tirato indietro, come prevedibile, Francesco Pugliese. La richiesta di commentare la nota operazione di Esselunga “Il carovita sale? Noi abbassiamo i prezzi” è arrivata ieri alla conferenza stampa di fine anno di Conad e l’amministratore delegato ha risposto senza giri di parole.
“Da 13 anni abbiamo Bassi & Fissi”
“Noi abbiamo la linea Bassi & Fissi da 13 anni, quindi gli do il benvenuto, evidentemente erano cari prima”, ha esordito, ironicamente, ricordando una linea a marchio che in Conad è composta da 700 prodotti e promette un risparmio medio annuo di circa 1.500 euro a famiglia. “Bassi & Fissi è la nostra risposta, c’era già, offre la migliore qualità nel quotidiano, prodotti indispensabili offerti a prezzi fissi e bassi con qualità”.
“Mi piacerebbe poi vedere il loro posizionamento di prezzo nelle piazze in cui lo fanno”, ha continuato Pugliese, mettendo in discussione anche la logica del confronto tra insegne sui prodotti, ritenuta impossibile.
“Sapete, mediamente, quanti prodotti tra una catena e l’altra sono confrontabili? Non più del 10% del totale dell’assortimento. Allora smettiamola di predicare solo per fare clamore. Cerchiamo invece di vedere cosa succede effettivamente nel punto di vendita”. Succede, ad esempio, che i clienti confrontano le insegne non sui singoli prodotti, ma sul costo complessivo della spesa. “Se fuori dalla barriera casse, una volta che il cliente ha pagato, provate a chiedergli quanto costa un singolo prodotto che ha nel carrello, nove volte su dieci non se lo ricorderà”.
Il tema dell’aumento dei prezzi è complesso e non va generalizzato
Che il tema dell’aumento dei prezzi sia in parte già palpabile è un dato di fatto. E le insegne della Gdo si ritrovano a dover fare i conti con le richieste dei fornitori, ma secondo Pugliese vanno evitate quelle che lui chiama “profezie”.
“Il tema vero è che oggi ci sono incrementi delle materie prime in alcune filiere, ma in altri ambiti questo aumento non c’è. Non si può parlare di bloccare gli aumenti facendoli pagare a monte”.
Confrontarsi con i fornitori dei prodotti a marchio, che in Conad pesano più del 30%, è fondamentale. “Gli aumenti li valutiamo nell’ambito dell’euro/chilo. Sappiamo cosa stanno facendo i produttori e privilegeremo quelli che lavorano con noi”. E nel rapporto con i fornitori va fatta una scelta. “Saremo più rigorosi nella scelta dei fornitori perché non vorremo più nei nostri assortimenti chi se ne approfitta. Saremo chiamati a scegliere“.
Ma il tema è più complesso e strutturale e va analizzato con maggior attenzione. “Bisogna capire se gli aumenti ci saranno per tutto l’anno o invece sono momentanei e, nel caso, per quanto tempo, facendo considerazioni differenti da filiera a filiera e trovando al tempo stesso soluzioni differenti. Ovviamente ognuno deve fare la sua parte per salvaguardare il potere di acquisto dei consumatori altrimenti, se aumentiamo tutti i prezzi, si bloccano i consumi”.
Attenti a fare operazioni di marketing
Insomma, per l’amministratore delegato di Conad quella di Esselunga è una normale operazione di marketing che è servita a fare clamore, con tanto di titoli sui quotidiani, ma bisogna stare attenti. “A noi non piace in questi momenti fare affermazioni di questa natura. La gestione del marketing è importante, ma diventa peccaminosa nei momenti di difficoltà che stiamo vivendo. È inutile annunciare il carovita quando ancora, in realtà, non c’è”.