Niente profezie, ma solo visioni, e quelle di Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, quando si parla di grandi superfici fanno rima con una parola: esperienza. È stato un lungo intervento quello dell’Ad del primo gruppo italiano della grande distribuzione a Vimercate (Monza e Brianza), in occasione della conferenza stampa di inaugurazione del primo vero Spazio Conad in Italia.
L’importanza dei sensi e dell’attrattività
Ai consumatori che entrano nelle ex grandi cattedrali del consumo alimentare, vale a dire gli ipermercati, secondo il manager tarantino bisogna dare qualcosa di differente rispetto al passato. “L’ipermercato è in crisi perché in passato si è abusato, ma in realtà anche in questo formato c’è chi va bene e chi va male”. E Conad, non solo appartiene alla prima categoria, ma ora vuole spiccare il volo con il suo nuovo format, che ha il compito di fare da apripista a tutti gli altri.
“L’ipermercato non potrà mai essere competitivo con l’e-commerce come prezzi e assortimento. Il vero tema, però, è che non compriamo assortimenti, prezzi o prodotti, ma esperienze. L’e-commerce lì non vince. Dietro ogni atto di acquisto c’è un atto sensoriale: profumi, sapori, tatto. Nonché parola e udito, vale a dire relazione. E il mondo dei freschissimi è imperniato su queste parole”.
Non secondario è anche l’aspetto della galleria, perché alla fine tutte le grandi superfici in Italia si trovano quasi sempre all’interno di un centro commerciale, che deve avere attrattività per trainare l’ipermercato interno. “Oggi l’attrazione in questi posti non è data più solo dall’ipermercato ma dalla galleria” afferma Pugliese mentre sottolinea le caratteristiche del nuovo Spazio Conad.
E-commerce? “Sì, ma ci vuole equilibrio”
L’e-commerce è un tema che appassiona, attuale e centrale anche per la grande distribuzione. Chi non ci credeva ha dovuto, gioco-forza con l’esplosione avvenuta durante il periodo di lockdown della pandemia, farci i conti. E l’approccio di Pugliese, anche in questo caso, è molto pragmatico.
“L’e-commerce non è come la spesa a domicilio, che facciamo da sempre, ma un canale di vendita differente. Noi dobbiamo farlo, ma tenendo presente l’equilibrio del conto economico”.
In pochi, soprattutto nell’alimentare, ci guadagnano, anzi, secondo l’amministratore delegato di Conad praticamente nessuno. “Se facessimo l’e-commerce a Milano, in questo momento, non funzionerebbe. Perché prima scegli il tuo punto vendita e la tua insegna, poi entri anche nel mio e-commerce”. Esselunga docet, d’altronde, soprattutto quando si parla di Milano e Lombardia. Insomma, anche Conad fa e farà e-commerce, e lo farà in modo differente a seconda delle differenti piazze nelle quali è presente, con quote di mercato e fidelizzazioni differenti.
Da Auchan a Conad: il punto della situazione
Al netto dei paletti posti dall’antitrust, entro novembre saranno 190 gli ex punti di vendita Auchan che saranno diventati Conad, 110 sono invece quelli invece ceduti, o perché non rientravano nei piani o perché era impossibile avere un imprenditore all’interno, in linea con lo storico modello di questo grande consorzio di cooperative di commercianti. “Abbiamo problemi solo in quattro pdv – ha sottolineato Pugliese – che andranno chiusi, purtroppo, perché non li vuole nessuno. Per il resto quasi tutte le trattative sono chiuse”.
Non è stata facile questa grande operazione che non è andata secondo i piani dal punto di vista dei tempi. “Siamo dovuti andare di corsa. Inizialmente volevamo completare l’operazione in tre anni, con calma. Quando siamo entrati dentro Auchan ci siamo resi conto che la situazione era peggiore di quanto emerso con la due diligence”. Tutta l’operazione, quindi, si chiuderà entro il 2020, in un periodo che non è certo dei migliori in Italia.
Obiettivi futuri. “Crescere, soprattutto dove non siamo leader”
La sfida del nuovo Spazio Conad di Vimercate è una: fidelizzare i vecchi clienti e soprattutto conquistarne di nuovi, magari persi con la vecchia gestione Auchan degli ultimi anni. Dalle parti del nuovo punto vendita spicca un’Esselunga che, di fatto, è il competitor principale. “Oggi ho visto svariate borse Esselunga nei nostri carrelli, è un buon segno” sorride Pugliese, che riconosce la bravura dell’insegna lombarda, ma vuole crescere, soprattutto in aree come questa dove non è leader con in altre zone d’Italia.
Tra gli obiettivi vi anche quello di “fare cose concrete”, come tenere fermi i prezzi di centinaia di prodotti, puntare ad una nuova strategia multiformato, digitalizzare l’offerta, rafforzare il rapporto con le filiere e, ulteriore sfida, ridisegnare l’offerta extra-alimentare. “Faremo anche nell’extra alimentare prodotti a marchio. Nelle Mdd abbiamo una media del 33%, in Cia (il consorzio di Conad al quale fa capo il nuovo Spazio Conad di Vimercate, ndr) il 40%, nessuno è come noi”.
Non sarà semplice affrontare il prossimo futuro, conclude Pugliese: “Questa è un crisi verticale, e non orizzontale come quella del 2008”. Sono crollati specifici settori, altri meno. La Gdo ci ha invece guadagnato dal Covid? “È una fake news”. Cosa serve sotto l’albero? “Ci sarebbe bisogno di un ripensamento del concetto di lavoro. Noi dobbiamo difendere il lavoro, non i posti di lavoro. Se non c’è diminuzione del costo del lavoro, l’incentivo sulle assunzioni non serve a nulla e le aziende, quindi, non assumono”.