Comprendendo i 66 negozi ex Auchan che hanno già cambiato casacca, oggi i punti vendita complessivi di Conad sono 3.651. Ma perché, nel gennaio scorso, a inizio 2019, si è concretizzata l’idea di acquisire la rete vendita del colosso francese (poi sancita dal closing di luglio) ormai in crisi da anni in Italia?
«Perché c’è complementarità di mercati e di formati tra noi e Auchan»
ha dichiarato Francesco Pugliese durante la conferenza stampa di fine anno che si è tenuta a Milano mercoledì 18 dicembre.
Conad voleva rafforzarsi, infatti, in area Nielsen 1 (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia) dove deteneva solo il 4,4% di quote di mercato e Auchan il 5,2%. A Conad, inoltre, interessavano le competenze del gruppo Auchan in Italia, in particolare quelle presenti “nel middle management e nell’extra-alimentare” ha sottolineato Pugliese, sicuramente valide, al contrario di quelle del management di più alto livello, le cui decisioni strategiche hanno invece portato, sempre secondo Pugliese, alla drammatica situazione di un’azienda che perde più di un milione di euro al giorno ogni volta che apre le sue porte ai clienti.
Nessun interesse, invece, per i 909 punti vendita legati al colosso francese da un contratto di Master Franchising, una formula che Pugliese ha giudicato “non strategica”, tanto che al momento sono rimasti legati a Conad solo 73 negozi che poi, quasi certamente, quando scadrà il contratto, non entreranno a far parte del mondo Conad.
«I franchising, invece, ci interessavano perché sono imprenditori come noi. Li abbiamo contattati tutti e gli abbiamo fatto vedere cosa significa essere imprenditori come noi, alcuni sono rimasti altri sono andati via, anche in questo caso sin dall’inizio non c’erano impegni sul personale».