Il delicato trasferimento dei punti vendita ex Auchan/Sma a Conad, che prevede il passaggio di 109 punti vendita, compresi i 5.758 addetti che vi lavorano, è solo la prima tappa di un processo di “progetto di valorizzazione, a cui seguiranno le altre tappe”. Lo specifica Conad in una nota nella quale vuole chiarire alcuni punti, in particolare quelli relativi ai negozi presenti in Sicilia rispetto ad “affermazioni di fonti sindacali riprese da alcuni media”.
In Sicilia una serie di punti vendita non sono stati ceduti da Auchan al Gruppo Abate ma a Conad, tra questi anche 5 ipermercati dell’isola che si trovano a Palermo (2), Misterbianco, Porta di Catania e Melilli. Conad nella nota ribadisce che “Il Piano Industriale messo a punto da Conad ha, tra i suoi elementi qualificanti e strategici, quello della valorizzazione dell’intera rete commerciale Auchan e SMA, da integrare in via prevalente nella rete commerciale di Conad o in altre reti di partnership commerciali, con tempi e modalità ai quali si sta lavorando”. E per “intera rete” si intendono anche i 5 ipermercati siciliani.
“Come più volte illustrato e argomentato alle Parti Sindacali, la complessità e la delicatezza dell’operazione è tale da richiedere grande attenzione, preparazione e programmazione – continua Conad nella nota – per individuare soluzioni che possano salvaguardare ogni aspetto di business e operativo e, con essi, anche tutti gli aspetti riguardanti il lavoro”.
La nota di Conad arriva dopo che lo scorso 4 settembre si è svolto a Roma il terzo incontro in sede aziendale con le Parti Sindacali sia nazionali che territoriali. Tra i vari temi affrontati quel giorno è stato dato anche l’elenco dettagliato dei primi 109 punti vendita che cambieranno casacca e tra questi anche 12 ipermercati (2 in Lombardia, 2 in Veneto, 2 in Piemonte, 2 nelle Marche, 2 in Puglia, 1 in Sardegna, 1 nel Lazio) che non comprende però nessuno dei 5 presenti in Sicilia per ora (qui l’elenco completo). Nei giorni successivi sono stati pubblicati articoli, da parte di testate locali, che, riportando fonti sindacali, parlano di grande incertezza e preoccupazione per le sorti di questi negozi.
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