“Aggrega i produttori, promuove l’istruzione (16 Istituti agrari e 4 facoltà di Agraria), ha industrie di trasformazione d’eccellenza e ospita le aziende che producono i macchinari più moderni”. Il sistema ortofrutticolo dell’Emilia-Romagna, il distretto più organizzato d’Italia di questo settore, come emblema ed esempio di ciò che si può, anzi, potrebbe fare, anche in altri settori dell’agroalimentare se “si remasse tutti nella stessa direzione”.
L’ha sostenuto Francesco Pugliese, Ceo di Conad, durante il suo intervento nella tappa di Forlì de il “Grande Viaggio Insieme“, il tour, giunto alla quinta edizione, che l’insegna leader nella distribuzione moderna porta in giro per lo Stivale con l’obiettivo di incontrare le comunità e suoi attori attraverso approfondimenti ed eventi ad hoc e che quest’anno ha visto le filiere produttive, agricole ed alimentari, del Made in Italy come protagoniste, a partire dalle tante presenti nel settore ortofrutticolo.
“Abbiamo la qualità ma non sappiamo venderla? Gli spagnoli lavorano meglio? I nostri prezzi non ripagano i nostri prodotti? No: l’Italia è al palo per colpa di infrastrutture inefficienti e degli alti costi energetici”
ha ricordato Pugliese riprendendo il suo intervento in un articolo pubblicato sul suo profilo Linkedin. “È più facile far viaggiare le merci da Milano a Oslo che da Catania a Napoli. Questo pesa sui prezzi e sulla competitività della filiera. Noi di Conad, e anche altri “colleghi” della GDO, la sosteniamo ostinandoci a mettere sui nostri banchi prodotti italiani, ma questo non basta”.
Secondo l’amministratore delegato di Conad la soluzione per ottimizzare le filiere e renderle più competitive non deve pesare sul costo del lavoro, via che porta subito al caporalato e allo sfruttamento della manodopera, le quali “non possono essere il prezzo da pagare per avere ortofrutta che costa meno sui banchi”. Bisogna fare un alleanza tra buoni, tra “fra chi dice no alla soluzione più semplice e meno umana. Essere buoni può essere difficile e costoso, ma se i buoni stanno zitti i cattivi vincono”. Un’alleanza che unisce tutta la filiera, quella che Pugliese chiama “comunità”: imprenditori, i loro dipendenti, i nostri fornitori e tutto l’indotto.