Espositori di legno, centrifugati di frutta fresca fatti al momento, spazi più ampi e massima attenzione alla presentazione del prodotto. I reparti ortofrutta della Gdo stanno diventando sempre più curati per quanto riguarda l’allestimento e l’arredamento, in linea con i trend che vedono crescere i consumi di frutta fresca e verdura all’insegna della ricerca di un’alimentazione sempre più salutare.
«I reparti ortofrutta vengono curati come boutique» ci spiega Sergio Lupi, direttore commerciale e generale di Retail Modeling, azienda marchigiana specializzata nella progettazione e fornitura di soluzioni d’arredo e attrezzatura per i punti vendita. Il gruppo lavora con alcune tra le più importanti insegne distributive in Italia.
Come stanno cambiando i reparti ortofrutta?
Tutti i gruppi stanno puntando moltissimo sul reparto ortofrutta, soprattutto con l’avvento delle nuove tendenze di consumo di prodotti bio e prodotti salutari in generale. L’attenzione è massima, vengono incaricati importanti architetti per ridisegnare gli spazi. È l’unico reparto dove le catene non stanno badando a spese.
Quali sono i principali cambiamenti?
Rispetto a quindici anni fa gli spazi del reparto ortofrutta sono raddoppiati. Negli ultimi anni l’attenzione è cresciuta ancora, a cominciare dalla disposizione degli spazi e negli arredamenti. Si cerca di sfruttare ogni centimetro possibile di spazio da dedicare all’ortofrutta, per gli espositori – che fino a qualche anno fa non erano così importanti – si preferisce il legno e non la plastica o il ferro, per trasmettere al cliente una sensazione di calore. Un’altra novità è l’attenzione per il prodotto sfuso: in alcune catene come Piacere Terra (vedi qui il nostro articolo di qualche anno fa) abbiamo posizionato macchine che realizzano centrifugati freschi di frutta e verdura al momento. Altri segnali di cambiamento sono gli espositori alle casse: in supermercati come Unes e U2 a Milano abbiamo posizionato frigoriferi con succhi di frutta, più salutari rispetto a cioccolate e caramelle e anche altre catene stanno seguendo questo trend.
E per quanto riguarda l’esposizione del prodotto?
Tra le soluzioni più innovative che abbiamo studiato assieme al cliente ci sono i frigoriferi per la quarta gamma, ad esempio le verdure insacchettate, con espositori a molla: il cliente trova “un muro” di prodotto, prende il sacchetto e quello che sta dietro viene avanti. Sono sistemi costosi ma di grande impatto sul cliente e si vedono nei punti vendita da circa un anno e mezzo. Qualche insegna inizia anche ad organizzare l’esposizione sul modello degli Stati Uniti: grandi massificazioni di frutta e verdura, montagne di prodotto. In questi casi studiamo espositori ad hoc per fare in modo che il prodotto non cada: è un effetto scenico molto forte sul cliente che viene invogliato ad acquistare anche d’impulso.
Ci spieghi meglio
La tendenza attuale vede l’ortofrutta sempre più come un acquisto d’impulso e non più programmato come una volta. Oggi il consumatore arriva nel punto vendita e vedendo l’esplosione di colori è tentato ad acquistare il prodotto. Assieme ai clienti studiamo le soluzioni più innovative che seguono queste tendenze.