Una grande folla, di giornalisti, curiosi e operatori, a vario titolo, di settore. Si è presentata così alle 12 in punto la sala del Circolo della Stampa di Milano che ieri ha ospitato la presentazione ufficiale del nuovo progetto FI.CO Eataly World di Bologna. “Un Expo permanente dell’eccellenza agroalimentare italiana” e ancora “un grande Parco di valorizzazione e narrazione espositiva del patrimonio di gusti, sapori e tipicità” si legge nel comunicato stampa.
L’idea, nata nel 2012, è quella di una sorta di grande Disneyworld dell’agroalimentare all’interno degli spazi del CAAB di Bologna, che sappia unire educazione e divertimento, produzione e commercio, per offrire il meglio delle eccellenze italiane. Il tutto attraverso un format che mostri dal vivo come avviene realmente la produzione di olio, vino, formaggi, pasta, pane o che mostri, all’interno di un orto permanente, come nascono le mele italiane famose in tutto il mondo. Diventerà realtà a novembre del 2015, in un’ideale staffetta con l’Expo di Milano. Spazio quindi a stalle, acquari, campi, orti, officine di produzione, laboratori, banchi serviti, grocery e ristoranti.
A presentare il progetto Oscar Farinetti, presidente di Eataly, Silvia Giannini, Vice Sindaco di Bologna, Alessandro Bonfiglioli, direttore generale del CAAB di Bologna e Tiziana Primori, Sviluppo partecipate Coop Adriatica, introdotti da Andrea Segrè, Presidente del CAAB. Per entrare più nel dettaglio dell’operazione economica che ha portato alla concretizzazione di quella che Farinetti ha definito un’utopia, un sogno, anche Andrea Cornetti di Prelios SGR, la società di gestione del risparmio che ha creato e gestisce il fondo immobiliare, lo strumento scelto per cercare capitali, e Andrea Guerzoni di Ernest & Young, la società di consulenza che ha studiato il business plan di questa complessa operazione.
Un progetto ambizioso, che conta di portare a Bologna, a regime, 6 milioni di visitatori all’anno che genereranno un fatturato, definito “prudenziale”, di circa 80 milioni di euro frutto delle attività di vendita e ristorazione interne alla struttura. La Fabbrica Italiana Contadina si svilupperà su una superficie di circa 80mila metri quadrati e si stima che creerà occupazione per 1340 addetti diretti e 3550 posti di lavoro nell’indotto. Una struttura, quella del CAAB, che da una parte, in spazi adiacenti, ospiterà quindi l’attuale mercato ortofrutticolo e nell’altra, predisposta con nuovi servizi e layout, questa nuova realtà che ad oggi ha già raccolto 40 milioni di euro attraverso venti investitori, tra i quali si leggono nomi, oltre a quelli di Coop Adriatica e Eataly, anche di Banca Intesa San Paolo, Monrif Group, Unendo Energia Spa, EmiBanca, Fondazione Carisbo e, secondo quanto ha dichiarato il Sole 24 Ore, confermato poi dai presenti in sala ieri, sta attirando anche l’attenzione di investitori di Hong Kong.