Se oramai i nostri balconi si stanno sempre più trasformando in orti, tanto che secondo l’ultima indagine firmata Doxa ci sarebbero 23 milioni di italiani che coltivano piante aromatiche e un 24% che coltiva quelle da frutto, la voglia di diventare contadino sembra poter diventare un’occupazione definitiva per molti. Magari attraverso internet. A leggere molte delle storie che si trovano su www.wwworkers.it, acronimo di www e workers, il sito dedicato ai nuovi lavoratori “della rete che fanno rete”, come recita il claim della community nata nel 2000, è il caso di parlare di veri e propri “contadini digitali”. Come dichiara l’inventore del sito (ieri e oggi, 9 maggio, a Bologna si svolge il primo festival dei wwworkers), Gianpaolo Colletti sul sito International Business Time: «Quasi tutti hanno mollato il vecchio e stressante lavoro fatto di cartellini da timbrare per abbracciare quello durissimo del coltivare la terra e vendere i suoi frutti. Il bio è la loro religione, ma è un credo che professano insieme a migliaia di utenti consumatori finali, raggiunti con molta più facilità oggi grazie a internet». Frutta e verdura, naturalmente, spopolano: c’è, per esempio, Paolo Ferraris, 33 anni di Vercelli, che vende ortofrutta bio on line (www.leverduredelmioorto.it) e permette agli utenti di crearsi il proprio orto che poi verrà riprodotto realmente. Oppure Soira Bazzo, 31 anni di Conegliano Veneto, che ha trasformato la passione per l’orto sul balcone in una vera e propria azienda sementiera nel 2012 e oggi vuole diventare un punto di riferimento nel settore, vendendo semi per ortaggi per quello che all’estero chiamano “container gardening” con il sito Piccolo Veg For Pots.
Mollo tutto e divento contadino 2.0
Vendono frutta e verdura bio on line piuttosto che semi per ortaggi. Sono la generazione di artigiani della terra e della rete
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