Che i metodi di distribuzione e commercializzazione di frutta e verdura stiano cambiando è un dato oramai evidente: oltre le catene della GDO e del dettaglio specializzato, alias fruttivendoli, negli anni sono nati siti internet con consegna a domicilio di prodotti ortofrutticoli provenienti direttamente dal produttore, piuttosto che Farmer’s Market. Certamente la spinta del Km 0 e del biologico hanno avuto la loro parte. Ma anche il mondo del vending si muove e spesso con idee originali, che magari coniugano insieme proprio il mondo bio e quello dei KM 0.
È il caso, per esempio, di un agricoltore francese, Pascal Héluin, che opera a Bacqueville-en-Cau, in Normandia. L’anno scorso ha installato un distributore a libero servizio di verdura bio, attivo 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20, a pochi metri dai i suoi 1300 mq di serre. Si tratta di 32 scaffali riforniti due volte al giorno con verdura di stagione: patate, insalate, pomodori, cetrioli, barbabietole rosse, zucchine, melanzane, zucche, peperoni, e alcuni frutti raccolti al mattina stesso. Funziona? Parrebbe di sì: nel 2012 ha svuotato una media di 200 scaffali al giorno. Questa originale forma di vendita a libero servizio rappresenta oggi il 20% del suo fatturato, mentre il resto della produzione viene venduta alla catena Planète bio.
Un vending di verdura fresca? In Normandia è un successo
Nato l’anno scorso, sembra riscuotere successo l’idea di un agricoltore francese di Bacqueville-en-Cau.
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