Secondo Dino Abbascià, presidente della F.I.D.A., il connubio tra mercati generali e dettaglio può essere la vera arma vincente per valorizzare i grandi giacimenti enogastronomici italiani: “La prima cosa che deve finire è il rapporto conflittuale tra commerciante e produttore. Chi produce faccia bene il suo lavoro, mettendo in commercio prodotti realmente di qualità e noi saremo i primi a valorizzarli e venderli. Anzi, forse sono proprio loro che avrebbero bisogno di crescere, magari non avendo paura di volgere lo sguardo all’estero per vedere come si valorizza realmente il prodotto e il packaging”. La ricetta, invece, per ottimizzare il rapporto, anch’esso a volte problematico, tra ingrosso e dettaglio è uno solo: “Il dialogo: hanno le stesse esigenze, basta comunicare”. I mercati generali, quindi, secondo Abbascià continuano a essere una grande risorse, anche se andrebbero modernizzati e riformati. “Dovrebbero unificarsi e diventare dei veri mercati generali alimentari, aperti e aggiornati alle nuove esigenze del dettaglio, che nel tempo sono cambiate”. Le macellerie sono diventate vere gastronomie, i panettieri hanno fiversificato l’offerta diventando in alcuni casi dei veri bistrot, i fruttivendoli stessi, oltre a puntare decisi sulla qualità, sono diventati veri e propri luoghi dove trovare anche specialità alimentari. “Sono tutte realtà che possono non solo resistere e sopravvivere, ma andare a gonfie vele”.
Il dialogo: la vera arma vincente di ingrosso e dettaglio
Più sinergie tra mercati generali e commercianti, più qualità dai produttori. Il pensiero di Dino Abbascià
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