Poteva mancare l’orto (e che orto) nel più grande contenitore al mondo dedicato ai prodotti agroalimentari di qualità e alla ristorazione d’eccellenza made in Italy? Certo che no. Quello allestito da Slow Food al piano terra del colosso Eataly, aperto ieri (21 giugno) a Roma nell’edificio dell’ex Air Terminal all’Ostiense, è colorato e didattico: la sua cura sarà affidata ad alcuni pensionati del quartiere Ostiense, mentre i bambini, nel quadro dei corsi di educazione alimentare di Eataly, potranno imparare come si coltivano le verdure. L’impero di Oscar Farinetti, d’altronde, punta tutto sulla genuinità dei cibi e sul legame con il territorio: i quattro piani del buon mangiare nostrano esprimono in 17mila metri quadri di superficie tutto il meglio del made in Italy con una particolare attenzione al biologico e all’ortofrutta. Al piano terra dell’appena inaugurata “città nella città” (23 luoghi di ristoro divisi su quattro piani, i suoi 14.000 prodotti in vendita, le 40 aree didattiche e i 500 dipendenti) spicca il rosso dei pomodori a grappolo vesuviani, il verde brillante della lattuga fresca, sa di buono la terra attorno alle patate novelle che grandi e piccini osservano curiosi. Lo ha detto Farinetti stesso: Eataly Roma è dedicato alla bellezza. La bellezza dell’agroalimentare, dell’arte, della musica e dell’ironia.
Fonte foto: dissapore.com