Il tema è sempre più dibattuto: ci sono tutti i presupposti perché, nel giro di poco tempo, il mondo del lavoro richieda figure professionali finora inedite o quasi. E un esempio di nuove professionalità c’è anche nel settore ortofrutticolo: fa notizia, infatti, l’accademia che forma chef della frutta.
L’innovazione tecnologica richiede nuove competenze
Le mansioni lavorative e le competenze mutano in risposta ai cambiamenti ambientali, sociali, politici e tecnologici. Infatti, la ricerca “Professioni 2030: il futuro delle competenze in Italia” condotta da Ernst&Young, Manpower Group e Pearson indica la transizione tecnologica e la pandemia come acceleratori dei processi di obsolescenza di competenze, mansioni e professioni.
La digitalizzazione e l’iperconnessione – peraltro entrate a pieno titolo anche nel settore agricolo in generale, e nella filiera ortofrutticola in particolare – di sicuro richiederanno profili professionali in grado di gestire la complessità tecnica, tecnologica, organizzativa e gestionale. Tanto che, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, sono sei le figure emergenti che dovranno collocarsi nelle aziende logistiche (e non solo) nei prossimi tre-cinque anni. Si tratta dell’innovation manager, dell’informatico dell’automazione, dell’informatico logistico, del big data analyst, del digital transformation manager e dello specialista in intelligenza artificiale. E poi, forse, ce ne sarà un’altra. Con protagonista la frutta.
Chef della frutta si diventa
A dirlo non è una ricerca, ma Andrea Lopopolo, alias lo chef della frutta. Professionista della ristorazione, da qualche tempo ha deciso di far rivalutare la frutta, sia nel suo ruolo di alimento, sia come elemento capace di valorizzare gli eventi. Lopopolo è talmente convinto che sia necessario assegnare un ruolo di rilievo alla frutta, che ha fondato un’accademia per formare altri chef della frutta: “La mia idea di allestimento e di catering della frutta parte direttamente dal cuore – si legge sul suo sito – Con frutta intagliata, vegetali e composizioni uniche, voglio contagiare l’ospite con emozioni positive, regalando non solo un evento, ma un’esperienza indimenticabile”.
L’accademia punta ad aiutare le aziende che lavorano nella ristorazione e nella grande distribuzione a formare chef della frutta su tutto il territorio italiano. I corsi e le consulenze hanno l’obiettivo di incentivare il consumo di frutta, aumentare il fatturato delle strutture ricettive e delle aziende del settore, oltre a formare professionisti dell’arte del fruit carving e dell’allestimento. Dunque lo chef della frutta trova la sua ragion d’essere quando ci sono banchetti, ricevimenti, cerimonie, eventi aziendali. Tutte situazioni che, al momento, sono un ricordo dell’era pre-Covid, ma che presto, si spera, potrebbero ritornare. Ponendo al centro, chissà, proprio la frutta.