C’è chi ne ha fatto una scelta di vita, sposando la via vegetariana, vegana, piuttosto che crudista, tutti i giorni e non solo nel suo ristorante, altri invece che, pur non avendo abbandonato carne e pesce, dedicano comunque particolare attenzione alla scelta di frutta e, soprattutto, ortaggi, nella lista delle materie prime dalle quali attingere per preparare piatti di ispirazione, oppure completamente, vegetariani e vegani. È il fil rouge che accomuna gli otto chef finalisti del primo Concorso Internazionale di Cucina Vegana che si terrà a Milano domenica 22 giugno nelle cucine del ristorante Joia. Di fatto è oramai una tendenza che sta contagiando molte cucine dell’alta ristorazione sia italiana che mondiale, e nel nostro Paese vede come pioniere indiscusso proprio Pietro Leemann, patron del ristorante Joia, organizzatore del concorso insieme al giornalista Gabriele Eschenazi. È anche l’atto conclusivo di The Vegetarian Chance, il festival che ha visto come prima tappa, sabato 7 giugno, una giornata di approfondimenti e documentari in Svizzera.
I nomi degli otto finalisti sono: Carla Aradelli (ristorante Riva Ponte dell’Olio), Daniela Cicioni (cuoca free-lance, collaboratrice del Centro Botanico e Identità Golose), Mario Gagliardi (Il CascinaleNuovo di Isola d’Asti), Femke van den Heuvel (ristorante Vlamindepan Haarlem in Olanda), Antonia Klugmann (ristorante Venissa a Venezia), Alberto Quadrio (ristorante Asola-Cucina sartoriale di Milano), Anders Ramsay (Elwing&Co catering Solna di Stoccolma in Svezia) e Matteo Rizzo (ristorante il Desco di Verona). A giudicare le loro preparazioni vegane una giuria composta dallo stesso Leemann, dalla chef americana Kristen Thibeault, dagli esperti Marco Bianchi e Lorenzo Sonogini, dal giornalista Davide Paolini e dallo chef Luca Sacchi.
Fonte foto: www.finedininglovers.it