Ci saranno aziende che torneranno dopo anni di assenza e ci si attende la presenza di mille buyer da cento Paesi e circa diecimila operatori esteri, per un totale complessivo di 60 mila operatori, tra italiani e stranieri. Sono questi alcuni dei numeri che caratterizzeranno la 17° edizione di Cibus (5 | 8 maggio), il salone internazionale dell’alimentazione che si svolgerà come di consueto a Parma. Nella conferenza stampa che si è tenuta ieri a Milano è stato presentato il programma di quest’anno, nonché il nuovo padiglione che Federalimentare e Fiere di Parma realizzaranno ad Expo 2015 (2 spazi polifunzionali di circa 1.300 mq ciascuno, sviluppati su 3 piani che coinvolgeranno circa 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali del made in Italy alimentare e ospiterà fino a 200 eventi nei 6 mesi della manifestazione).
La spinta all’internalizzazione delle fiera è stato uno dei leitmotiv della presentazione, come ha sottolineato Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare. «L’appuntamento di Cibus non è mai stato così importante: il 2013 si è rivelato come l’anno peggiore dall’inizio della crisi, dove la tenuta dell’export (+5,8%) non maschera la caduta dei consumi interni (- 4 punti in 12 mesi, -14 in 5 anni). Nel 2014 questo trend rallenta ma, almeno per ora, non si ferma. In questo momento, il sostegno promozionale e di immagine che può dare Cibus ha perciò un valore vitale. Siamo sicuri che esso darà spinta al percorso di uscita dal tunnel della crisi».
Il calendario dei convegni e workshop è anche quest’anno ricco. Tra i tanti da segnalare quello di martedì 6 maggio, organizzato da AIIPA (ore 9.45 | Sala Pietro Barilla) dedicato ad un comparto molto dinamico, anche se in affanno nei consumi nell’anno appena passato, vale dire quello della IV gamma. Il titolo: “Salto di qualità per la Quarta Gamma Italiana: l’evoluzione dei rapporti fra produzione e distribuzione, nuove opportunità per lo sviluppo del settore”.