Già durante l’ultima edizione di Taste a Firenze, Oliviero Toscani non le aveva mandate a dire, come nel suo stile, a proposito della mascotte Foody di Expo 2015. «Avete visto il marchio dell’Expo 2015? Io da milanese me ne vergogno, è tutto taroccato» la dichiarazione riportata qualche giorno fa dal sito Winenews. Ora il noto fotografo milanese, produttore anche di olio e vino in Toscana, ritorna sull’argomento con un’intervista al sito Vita.it che è una dichiarazione di guerra ad Expo 2015 in generale, a partire dal suo simbolo, la mascotte Foody, che vede frutta e verdura protagonisti con 11 frutti e ortaggi (aglio, anguria, arancia, banana, fico, mais blu, mango, mela, melograno, pera e ravanelli), ognuno con un suo nome appositamente trovato attraverso un concorso che ha visto protagonisti i bambini.
Neanche un nome come quello della Disney, che ha ideato il tutto lo trova in accordo. «Disney ha rovinato il senso del design nel mondo, da sempre. Ci ha fatto diventare tutti piccoli e kitsch. Io ho fatto una scuola Bauhaus quindi Diseny è il contrario di tutto quello in cui credo e che penso di design». Foody è una «vergogna», «fa pena» ed è anche un’idea già vista. «Tempo fa feci una campagna per Pam molto simile. Volti fatti con gli ingredienti. Però si trattava di foto vere. Questa di Expo, anche come esecuzione, è povera, infima». E d’altronde anche Esselunga utilizzò frutta e verdura per una fortunata campagna pubblicitaria che ha fatto storia. «Si, lo so. Ma infatti non è qualcosa che ho inventato io. Non c’è nulla di nuovo, ma c’è un modo di fare le cose bene e uno che non è dignitoso» risponde ancora Toscani. Insomma, più che prendere spunto dall’Arcimboldo, secondo Toscani Foody sarebbe una sua parodia, una sua presa in giro.
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