“I prezzi di frutta e verdura al consumo aumentano ma dei rincari non si avvantaggiano gli agricoltori”. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione ai dati provvisori sull’inflazione diffusi oggi dall’Ansa, da cui emerge il rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari non lavorati (+2,6% a novembre 2011 rispetto allo stesso mese del 2010, a fronte di un’inflazione generale al 3,3%).
Per comprendere la situazione in atto, Confagricoltura pone come esempio emblematico le quotazioni delle clementine, sulla base dei dati rilevati ieri (30 novembre 2011) da “Sms Consumatori”, l’osservatorio avviato dal ministero per le Politiche agricole: il prezzo di vendita delle clementine al produttore è stato di 0,28 euro/kg, quello all’ingrosso di 1,13 euro/kg e il prezzo finale di vendita è stato mediamente di 1,75 euro/kg quasi sette volte in più (circa il 700%) di quello nelle campagne. La quotazione media delle clementine al consumo, negli ultimi 15 giorni è stata di 1,89 euro/kg.
Per le imprese agricole – ricorda Confagricoltura – solo a partire da ottobre c’è stato un parziale recupero di redditività, dopo un lungo periodo di riduzioni generalizzate dei prezzi all’origine di frutta e verdura; Resta la forbice tra prezzi al consumo e prezzi finali. “Abbiamo sollecitato più volte – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – un riequilibrio della filiera”.