Il preconsuntivo semestrale al 30 giugno scorso di Terremerse ha fatto registrare un incremento del fatturato pari al 33% rispetto allo stesso arco temporale del 2010.
Spiega Gilberto Minguzzi, Amministratore Delegato di Terremerse: «In sintesi, è aumentata la capacità della Cooperativa di produrre mezzi propri e non è peggiorato il rapporto tra tempi di pagamento e tempi di riscossione dei crediti, come invece ci si sarebbe potuto aspettare dal decadimento generale dello scenario economico e finanziario».
Il comparto dell’ortofrutta presenterà un programma impegnativo di investimenti, volti ad accrescere la produttività e la competitività, attraverso: l’acquisizione di nuovi impianti e tecnologie per le lavorazioni, l’incremento della capacità frigorifera, l’innovazione nel sistema gestionale informatico, ecc. «È questa la prova che Terremerse non intende arretrare nel suo impegno nel comparto, nonostante le difficoltà di mercato incontrate con le pesche e nettarine – sottolinea l’A.D – Mettiamo in conto che il futuro possa riservarci altri problemi da dover affrontare, ma non vogliamo tornare a imbatterci con le stesse criticità che abbiamo dovuto fronteggiare quest’anno. Bisogna tener presente che il consumo sta decretando l’obsolescenza di una componente significativa dell’offerta di pesche e nettarine. Bisogna altresì prendere atto che il drastico calo dei consumi sposta in basso la soglia dei volumi di offerta assorbibili dal mercato. Occorre quindi orientarsi verso una riduzione selettiva e una diversificazione di specie e varietà che incontrino il gusto e l’apprezzamento dei consumatori. E serve poter disporre di frutta i grado di raggiungere mercati nuovi, anche lontani. Con i tempi che corrono non ha senso traguardarsi al ritiro di grandi volumi indifferenziati, con percentuali risicate di prodotto valorizzabile: meglio contenere i volumi, ma fissare gli standard qualitativi al top, così da poter supportare l’acquisizione di relazioni con i migliori canali commerciali».