Dieta mediterranea fuori confine

Il Made in Italy ai vertici delle preferenze dei consumatori ma non nel Bel Paese

“Nessuno è profeta in patria”: il noto e mesto proverbio vale anche per la Dieta Mediterranea, misconosciuta in Italia ma sempre più apprezzata a livello internazionale. I dati diffusi da Coldiretti, ripresi da una ricerca dell’Università di Bologna, ci mostrano i dettagli di un paradosso tutto italiano. A un export dell’ortofrutta nostrana in continua crescita, corrisponde infatti una scarsa conoscenza da parte del 60% degli intervistati sui precetti base della “piramide alimentare” teorizzata nel secondo dopoguerra dall’americano Ancel Keys, ma già messa in pratica dai medici dell’antica Scuola Salernitana. Il modello alimentare tutelato dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità spopola all’estero: siamo i primi produttori al mondo di pasta e vino, primi esportatori di olio d’oliva e conserve di pomodoro, ai vertici per la produzione di frutta e ortaggi, alimenti cardine della dieta mediterranea. Un “patrimonio” che ammonta a 200 miliardi annui di spesa, e che ha fatto registrare nel 2010 un aumento delle esportazioni del 13% rispetto al 2009. Un trend positivo, che fa ben sperare per le sorti del turismo enogastronomico, principale motore delle vacanze Made in Italy.

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