“Sapete dove si trova la discarica più grande d’Italia? Nel frigorifero degli italiani”. Usa l’ironia Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria all’Università di Bologna e inventore del Last Minute Market, che reintroduce in un ciclo solidale alimenti vicini alla scadenza sugli scaffali della Gdo, per donarli a mense e organizzazioni caritatevoli. Ma pur strappando un sorriso amaro, anche alla luce dei fatti campani, Segrè vuole mettere il dito sulla piaga dello spreco di alimenti, che impatta in modo abnorme sul tessuto produttivo, sulla spesa delle famiglie e anche sulla produzione di rifiuti. I numeri fanno rabbrividire: secondo Segrè, che allo spreco alimentare ha dedicato un libro nero, oltre 17 milioni di tonnellate di frutta e verdura si perdono ogni anno in agricoltura, mentre ogni giorno il 12% di frutta acquistata dalle famiglie italiane finisce nella pattumiera. “Si tratta – conclude il professore – di un modello distorto e insostenibile: basti pensare che con gli sprechi italiani si potrebbe nutrire tutta la Spagna per capire che la lotta a questo fenomeno nefasto deve essere una priorità lungo tutta la filiera”.
Quando il frigorifero è una discarica
Andrea Segrè, inventore di Last Minute Market, punta il dito contro gli sprechi ortofrutticoli
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