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Quarta gamma:costi superiori per igiene e praticità

Aspetti positivi e limiti dei prodotti più “comodi”

Dopo la querelle sollevata, a inizio mese, da Il Salvagente contro l’insalata in busta, secondo il settimanale troppo costosa e poco sicura, il 26 settembre è sceso in campo il Corriere della Sera con un approfondito articolo sulla quarta gamma confrontata con la prima. La situazione descritta è ambigua: prestigiose ricerche dimostrano tutto ed il contrario di tutto. Così i prodotti ortofrutticoli pronti sembra abbiano talvolta più valori nutrizionali ed antiossidanti dei tradizionali e talvolta meno. Da una serie di interviste ad esperti del settore, i principali lati positivi della quarta gamma sembra siano che consente di risparmiare tempo nella preparazione, è più igienica, il lavaggio può essere associato a trattamenti con arricchimento di acidi organici e vitamine antiossidanti ed, a confezione chiusa, dura più dei prodotti sfusi. Tra i limiti sono citati: il costo che può essere dalle cinque alle sei volte in più dell’ortofrutta fresca; la minore durata  dei frutti e delle verdure tagliati a pezzi, rispetto agli interi confezionati, in quanto, come sottolinea Giancarlo Colelli, ordinario di “Macchine & impianti per le operazioni di postraccolta” all’Università di Foggia “Sono organismi vivi che rispondono a condizioni esterne avverse (luce, ossigeno, taglio) e che, una volta tagliati, dato che la superficie di esposizione a luce ed ossigeno è maggiore, è naturale che perdano le loro proprietà”.

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