Banane, non si butta via niente

Un progetto UE studia come sfruttare le fibre naturali scartate nella lavorazione delle banane

Il progetto BADANA – finanziato con 1 milione di euro dall’Ue nell’ambito del piano “Ricerca a favore delle PMI” del 7° programma quadro – sta studiando come riutilizzare 25.000 ton di scarti di banane prodotti ogni anno nelle Isole Canarie dall’industria alimentare. L’idea è quella di impiegare le fibre naturali per il rinforzo di matrici polimeriche nello stampaggio rotazionale.

Al progetto partecipa il Polymer Processing Research Centre della Queen’s University di Belfast. Mark Kearns, responsabile stampaggio rotazionale presso il centro, ha speigato che le fibre naturali contenute nelle banane possono rinforzare i materiali plastici utilizzati per produrre, proprio mediante lo stampaggio rotazionale, oggetti di uso comune come serbatoi, taniche, contenitori per i rifiuti, elementi di arredo esterno, coni stradali, bambole e imbarcazioni. Le fibre, lavorate e trattate, vengono interposte tra due sottili strati di plastica vergine in modo da migliorare le caratteristiche strutturali del manufatto.

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