Costano meno e sembrano uguali: i prodotti agricoli stranieri di fascia “low cost” sarebbero un affare se avessero la stessa quantità di nutrienti di quelli cresciuti in Italia. “Il microclima in cui vengono coltivati assicura ai nostri prodotti una netta superiorità per la presenza di antiossidanti e vitamine, in particolare per agrumi, aglio e cipolle.” Ad affermarlo è Giorgio Calabrese, nutrizionista e docente universitario, noto opinionista televisivo, che prosegue: “Le arance italiane, ad esempio, hanno il doppio di sostanze benefiche rispetto a quelle straniere, che si trovano in vendita anche in estate. L’aglio italiano, invece, contiene solfuro d’allile e antiossidanti di un certo livello che non hanno paragone con quello proveniente dalla Cina. E la cipolla di Tropea è quasi irripetibile anche per il contenuto di caroteni”. E se lo scienziato sostiene le qualità invisibili del made in Italy, Coldiretti approfitta del confronto per ricordare che i nostri produttori sono penalizzati non solo dall’aggressiva politica di prezzo dei loro concorrenti ma anche dalle pratiche di mistificazione che portano sui mercati internazionali veri e propri “tarocchi“: ad esempio i limoni spagnoli venduti come amalfitani oppure mele argentine spacciate per trentine.
Made in Italy: imbattibile convenienza nutrizionale
“Costano di più, ma li valgono tutti” dice il Prof. Calabrese
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