Ferrero International registra per il 2018 un grande balzo in avanti negli utili. A renderlo noto, tra gli altri, è un servizio di Repubblica, dove è scritto tra l’altro: “La cassaforte lussemburghese della famiglia Ferrero ha segnato nell’esercizio concluso il 31 agosto 2018 un risultato netto di 736,4 milioni di euro, in progresso del 35% rispetto ai 546,3 milioni del precedente. Come risulta dai documenti consultati dall’agenzia di stampa Radiocor, l’assemblea della holding che si è tenuta il 22 gennaio scorso ha deciso di trasferire l’intero importo dell’utile alle riserve distribuibili. Il ministro dell’Agricoltura francese, Didier Guillaume, invece, ha comunicato che lo stabilimento della Ferrero in Normandia, al centro di un problema di qualità, “non avrebbe alcun problema sanitario”…
Tornando ai numeri, il gruppo Ferrero ha chiuso il 31 agosto l’esercizio con un fatturato consolidato di 10,7 miliardi di euro, con un incremento del +2,1% rispetto all’anno precedente, che aveva registrato un fatturato consolidato di 10,5 miliardi di euro. Nel febbraio 2018 l’assemblea dei soci della Ferrero International aveva deciso la distribuzione di dividendi per 800 milioni di euro a titolo dell’esercizio 2016-17, che – riferiscono ora i documenti depositati in Lussemburgo – sono stati pagati per 635 milioni durante l’anno. In base al bilancio 2018 della holding, l’utile riportato a nuovo ammontava al 31 agosto scorso a 509 milioni. La relazione precisa inoltre che i dividendi versati dalle controllate hanno totalizzato 820,6 milioni, in aumento dai 654 milioni del 2017. A livello consolidato – emerge da un altro documento depositato in Lussemburgo – il gruppo nell’esercizio 2018 ha segnato un utile netto di 674 milioni di euro, in progresso del 2,6% rispetto ai 657 milioni del precedente. L’ebitda consolidato è stabile a 1,5 miliardi, con un margine del 14% (dal 14,2%), così come l’ebit, che è pari a 1,1 miliardi (margine al 10% circa dal 10,7%). Le vendite delle attività controllate dalla International hanno totalizzato 10,7 miliardi, in aumento del 2,1% ai tassi valutari attuali e del 5,6% a tassi costanti, sulla spinta dei prodotti più noti del gruppo, ovvero Nutella, Ferrero Rocher, Kinder joy, Kinder bueno e Kinder chocolate. I costi operativi del gruppo si confermano a 9,4 miliardi di euro. Sono in calo del 7,3% i costi delle materie prime e dei fornitori a 4,2 miliardi, mentre sono in aumento del 7,8% il costo dei servizi a 3,3 miliardi e del 6,8% i costi del personale”.