Arriva dalla Toscana un’altra voce autorevole per arrivare a una maggiore tutela del gelato artigianale. Ad intervenire in questi giorni è stato in particolare Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto, che lanciando un appello alle istituzioni competenti ha detto: “Il gelato artigianale va tutelato. Il confine tra un prodotto fresco e uno industriale è oggi molto labile, ma non per questo non dobbiamo preoccuparci di difendere i diritti dei 39.000 punti vendita di gelati artigianali e dei loro 90.000 addetti. Ciò che è frutto di lavoro manuale, qualità e tradizione, va tutelato, mentre ancora in Italia, patria del gelato, non ci sono leggi precise che differenzino le due tipologie, mettendo dei paletti chiari che diano il giusto valore all’artigianato. In un periodo in cui il consumo di questi alimenti è alto, è bene sapere quali sono le caratteristiche che definiscono il prodotto fatto a mano: servono ingredienti sani, genuini, rigorosamente freschi, come il latte, la panna, le uova e la frutta. Non basta chiaramente solo questo: fondamentali sono le tecniche di preparazione, il bilanciamento degli ingredienti, il dosaggio dei valori nutritivi. L’unico strumento legislativo che il nostro Paese ha è una legge quadro per l’artigianato che stabilisce quali caratteristiche deve avere una produzione per essere definita ‘fatta a mano’. Ma ciò non basta: se l’Italia non inizia a comprendere che le nostre eccellenze, che sono tante e quasi tutte riconducibili all’artigianato, vanno tutelate, promosse e inserite nei mercati esteri, non riusciremo mai a crescere e a cambiare l’andamento della nostra economia”.
Gelato artigianale, servono più tutele
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