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Alluvione: se non arriva lo Stato c’è Coop

Più di 2 milioni raccolti da 81mila soci e clienti. Saranno fatti rinascere pereti e noceti in versione 4.0

Se si percorrono le strade secondarie, quelle che mettono in contatto con antichi casali e aziende agricole, sono ancora più nitide le ferite provocate dall’alluvione che a maggio scorso ha colpito la Romagna. Uno degli eventi climatici più estremi a livello internazionale. Lo Stato è latitante.

“Non vogliamo far polemica, siamo positivi e ottimisti”, dicono gli agricoltori, ma non si può non riferire che “non abbiamo visto ancora un centesimo“. Per di più il paradosso che qualcosa è arrivato, ma dal ministero del Turismo. ministero dell’agricoltura non pervenuto.

Foto Fabrizio Zani/Pasquale Bove

In sintesi: l’azienda agricola ha beneficiato per l’agriturismo e non per i campi, i terreni, le stalle e la produzione andata persa. Almeno c’è Coop che ha raccolto oltre 2,1 milioni di euro grazie a 81mila donatori tra soci, dipendenti, consumatori e fornitori Coop.

Chi si aiuta? Fondi anche per le cooperative agricole

Grazie alle risorse raccolte da Coop in 9 comuni saranno finanziati interventi di riforestazione urbana e di ripristino e innovazione delle coltivazioni in 7 cooperative agricole. Senza dimenticare il sostegno ai dipendenti che hanno subito gravi danni alle case.

Interessante il progetto dedicato all’agricoltura. In sintesi nuovi pereti e noceti, piantagioni di noccioli e vivai di asparagi e fragole prenderanno forma, nelle aree  dove l’acqua ha portato distruzione e disperazione nonostante il gran carattere e la voglia di fare dei romagnoli.

Si riparte per ricostruire in modo più ecologico: il frutteto 4.0

Myfruit.it ha partecipato alla presentazione del progetto tra i campi. C’è tanto da fare, ma qualcosa è già partito e i progetti sono stati già approvati. Soprattutto c’è da sottolineare che gli investimenti non si limitano al reimpianto delle piante ma si darà vita a frutteti 4.0 ovvero altamente tecnologici dove tutto viene studiato per ridurre e limitare le conseguenze degli eventi climatici estremi.

Si sta preparando la convivenza con la nuova normalità fatta di  trombe d’aria, inverni miti, estati più che torride, mesi autunnali simili climaticamente a quelli primaverili se non estivi. Per non parlare dei problemi con gli insetti che fanno sempre più danni. Quindi via a tutte le protezioni immaginabili e possibili per limitare i danni. Ma non è finita. Si sono già acquistati dei mezzi elettrici per  migliorare sia l’impatto ambientale che il benessere dei lavoratori: meno emissioni, quelle locali sono molto dannose, meno rumore, meno vibrazioni. Ma ci sono pure sensori e altri dispositivi per ridurre l’uso, per esempio, dell’acqua e dei trattamenti con i fitofarmaci.

Nuovo pereto e noci alla Cooperativa Agricola Bracciantile Massari

Myfruit.it oggi ha visitato i terreni di  Conselice, in provincia di Ravenna ma vicinissimo a Imola, dove l’alluvione è stata drammatica. Qui, la Cooperativa Agricola Massari avrebbe forse evitato i danni peggiori, se non avesse acconsentito ad abbassare il livello degli argini così da far sfogare la piena nei propri campi, e quindi alleggerire la pressione dell’acqua verso l’abitato di Conselice, duramente colpito nonostante questo intervento.

In seguito, sui campi della Cooperativa l’acqua ha ristagnato per parecchio tempo, con alcuni vitigni rimasti sotto l’acqua anche per oltre 10 giorni. Le strade che collegano le coltivazioni ancora oggi non sono state completamente ripristinate e complessivamente il 95% della produzione annuale è andato perso, tra le raccolte in essere al momento dell’alluvione e quelle che nell’estate e in questo inverno non sono state comunque possibili.

I danni dell’alluvione, foto Fabrizio Zani/Pasquale Bove

Il pereto già colpito dalle gelate inaspettate dei primi mesi del 2023 che avevano compromesso le gemme, a maggio non c’è stato alcun modo di salvarlo dall’acqua che lo ha quasi completamente sommerso per due volte. Defluiti acqua e fango, a luglio è stato sferzato da una tromba d’aria che ha completato la distruzione. Quindi l’unica soluzione rimasta è stata strappare via tutte le piante e ripiantarle, investendo centinaia di migliaia di euro per sperare in una raccolta tra almeno 4 anni.

Qui si ricostruirà il vecchio pereto esteso per otto  ettari, altri otto  sono nuovi e cinque sono destinati alle noci.  Più di 20 ettari che saranno gestiti con le tecnologie più green. Una disgrazia che diventa un’opportunità per rinascere in modo più sostenibile. “Una scelta che Coop porta trasversalmente nelle altre sei cooperative agricole interessate dalle donazioni. Inoltre, nessuno degli interventi di taglio economico è stato finanziato al 100%, ma solo al 50% proprio per stimolare, attraverso la compartecipazione, la destinazione responsabile degli investimenti. I fondi destinati a questo capitolo di aiuti ammontano a oltre un milione di euro”.

All’evento era presente anche Claudio Mazzini, responsabile freschissimi Coop, e non casualmente anche perché i frutti delle nuove produzioni entreranno poi circolarmente nei reparti ortofrutta della Coop.

Marco Pedroni: “Grande solidarietà nel nostro mondo”

“Siamo orgogliosi del riscontro ottenuto da questa campagna di donazione – ha ammesso Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) – Il risultato è importante e testimonia ancora una volta la grande solidarietà che accomuna il nostro mondo e si concretizza durante l’emergenza. Mi preme sottolineare come stiamo investendo nel caso delle cooperative agricole su progetti che tengano conto delle evoluzioni climatiche e dell’impatto che si sta determinando sulle nostre colture puntando su un aumento delle varietà e su una maggiore capacità di resistenza alle avversità. È come se puntassimo su un cambio di paradigma che modifica gli assetti produttivi e ci rende più forti nei confronti di quanto in maniera repentina sta avvenendo per evitare di pregiudicare il sistema agricolo italiano”.

Lo Stato non dimentichi

“Di fronte alle devastazioni climatiche del 2023, il cuore della cooperazione è stato grande – ha sottolineato  Paolo Lucchi, Presidente di Legacoop Romagna – Abbiamo raccolto, grazie alla generosità delle cooperative di tutt’Italia di tutti i settori, dei loro soci e lavoratori, 5,7 milioni di euro, di cui 3 già erogati a favore delle cooperative che hanno subito danni e 2,7 messi a disposizione dei Comuni romagnoli, per il ripristino di scuole e di altri luoghi di pubblica utilità del territorio. La più colpita dagli eventi è stata la cooperazione di conduzione terreni, che dall’impegno del sistema Coop ha ricevuto un contributo ingentissimo, che è anche uno stimolo a cambiare modo di produrre, una sfida che accettiamo. Non possiamo però permetterci che lo Stato dimentichi ciò che è accaduto: noi continuiamo a fidarci della promessa di garantire ad imprese e cittadini il 100% dei ristori e la totale messa in sicurezza idrogeologica della Romagna”.

Il campo devastato qui verrà ricostruito il pereto

Giampietro Sabbatani, direttore Cab Massari – “La Cab Massari non si è rassegnata e non si arrende di fronte ai gravissimi danni subiti dalle calamità che ci hanno colpito nell’ annus horribilis 2023. Noi rilanciamo con un ambizioso piano di investimenti che prevede la ricostituzione del pereto biologico di 8,2 ettari distrutto nel 2023 e l’impianto di ulteriori 7,5 ettari di pereto biologico che andranno a sostituire altrettanti pereti che stanno finendo il loro ciclo produttivo. Abbiamo programmato ulteriori 4,5 ettari di noceto che andrà ad alimentare la filiera di produzione italiana di frutta secca di Coop Italia”.

La conferenza stampa Foto Fabrizio Zani/Pasquale Bove

“È indispensabile essere tempestivi nei momenti dell’emergenza, ma altrettanto importante è continuare a vigilare sulle esigenze delle comunità anche quando la fase più critica sembra essere passata – ha sostenuto Mario Cifiello, presidente di Coop Alleanza 3.0. “Dare un pronto sostegno alle comunità e ai lavoratori del sistema cooperativo, per noi è stato solo il primo passo, ed oggi arriviamo a fornire aiuto e una nuova prospettiva non solo ad un settore vitale come l’agricoltura con il quale, come principale cooperativa di consumatori, abbiamo ovviamente un rapporto simbiotico”.

Andrea Mascherini, presidente Coop Reno, ha commentato: “Nel caso specifico del territorio in cui sono presenti i negozi di Coop Reno, i danni dell’alluvione e del maltempo hanno evidenziato la fragilità dell’Appennino bolognese, e sono state soprattutto le frane, centinaia di frane, che hanno danneggiato case, strade, infrastrutture  e utenze. Questa dura prova ha però fatto reagire e compattare la popolazione e il tessuto economico sociale, che anche noi rappresentiamo”

Eleonora Proni, sindaco di Bagnacavallo e presidente Unione Comuni della Bassa Romagna, ha concluso: “Ringraziamo di cuore Coop per la sensibilità che ha sempre dimostrato e ancor più sta dimostrando ora verso il nostro territorio”.

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