“La penuria di acqua è un problema mondiale che necessita di una risposta mondiale”. E’ quanto sostiene il Direttore generale della Fao, QU Dongyu, nel suo messaggio per la Giornata mondiale dell’alimentazione 2023 che quest’anno è dedicata al tema “L’acqua è vita, l’acqua è cibo. Non lasciare nessuno indietro“.
L’acqua è il fondamento della vita e del cibo, sostiene il direttore della Fao eppure un terzo della popolazione mondiale vive senza accesso all’acqua potabile, tra loro molti piccoli agricoltori, popolazioni autoctone, migranti e rifugiati.
Agroalimentare italiano green
Il modello agroalimentare italiano integrato e sostenibile produce di più con meno risorse e nel rispetto dei territori e delle comunità in cui opera. È quanto affermano il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e l’amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, che hanno partecipato al World Food Day.
“L’Italia può contare sull’agricoltura più green d’Europa con 5.450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino” afferma Prandini.
“In questo senso il nostro Paese vanta aziende leader globali nella Smart irrigation”, continua Scordamaglia che aggiunge: “Uno dei messaggi chiave della giornata è No food security without water security. Da tempo ormai Coldiretti e Filiera Italia – continua – sono protagonisti di una forma di internazionalizzazione del modello produttivo italiano, un sistema che si pone come alternativa a quelli che sfruttano terre e comunità di altre aree del mondo”.
“Oggi – concludono – abbiamo sentito il presidente Mattarella sottolineare che raggiungere gli obiettivi di sostenibilità significa sradicare le cause della fame nel mondo, Filiera Italia e Coldiretti insieme con il Governo italiano hanno già realizzato in questo senso importanti missioni in Nord Africa e in Africa Subsahariana e nei Balcani per contrastare l’insicurezza alimentare, per trasferire il nostro know-how tecnologico, la nostra formazione e per partecipare al processo di valorizzazione degli agricoltori locali con l’obiettivo di creare localmente il massimo valore aggiunto nel rispetto di territorio e distintività”.
FederBio: biologico essenziale per qualità delle acque e sistemi agroalimentari sostenibili
La salvaguardia della qualità delle risorse idriche, fondamentali per la vita e la produzione alimentare, passa anche dalla transizione al biologico dei sistemi agroalimentari.
Tutelare la qualità dell’acqua è fondamentale per l’agricoltura e per la qualità del cibo che consumiamo. Secondo il rapporto Ispra 2022 “I pesticidi nelle acque”, che analizza lo stato delle acque superficiali e sotterranee, risulta che in Italia è presente una forte concentrazione di pesticidi. Nei 1.837 punti di monitoraggio delle acque in superficie è stata trovata una concentrazione del 55,1%, mentre nei 2.551 punti delle acque sotterranee analizzati la presenza di pesticidi riscontrata è del 23,3%. Sono state individuate 183 sostanze diverse, rappresentate per la maggior parte da erbicidi.
FederBio evidenzia come l’agricoltura biologica, che non utilizza sostanze chimiche di sintesi, abbia un ruolo strategico nella tutela delle falde acquifere e degli ecosistemi acquatici, fonti idriche indispensabili per la vita sulla Terra e per la produzione di cibo sano.
L’autorevole rapporto Lampkin e Padel, che analizza gli impatti positivi che si otterrebbero al raggiungimento entro il 2030 del 25% di terreni agricoli biologici nell’Ue, evidenzia come grazie alla conversione al biologico si determinerebbe un notevole miglioramento della qualità dell’acqua e della biodiversità grazie alla riduzione del 90-95% dell’uso di pesticidi e fertilizzanti azotati.
“Il biologico è un metodo basato sull’incremento della fertilità del suolo e della biodiversità, elementi fondamentali per la produzione di alimenti sostenibili – commenta Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – Inoltre, un suolo con un maggior contenuto di sostanza organica è in grado di trattenere maggiori quantitativi d’acqua, che poi viene rilasciata gradualmente durante i periodi di siccità purtroppo sempre più frequenti, contribuendo così a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, vogliamo sottolineare l’importanza delle scelte del cibo che portiamo in tavola e sensibilizzare su come un’alimentazione a base di biologico contribuisca a proteggere la qualità di un bene vitale come l’acqua”.
Agricoltura biologica, strada obbligata
Spesso l’agricoltura è accusata di consumare troppa acqua. Le stime più accreditate attribuiscono a produzione alimentare e di fibre, il 92% del consumo idrico a livello mondiale (per buona parte afferenti all’allevamento intensivo del bestiame). “Quella che sciupa la preziosa risorsa idrica e che spreca inutilmente ingenti risorse energetiche, per lo più non rinnovabili, è la cosiddetta agricoltura industriale, che è intensiva e convenzionale e che, agendo troppo spesso nella logica del puro profitto economico, finisce per produrre eccedenze, scarti e spreco di cibo, senza per altro risolvere la questione alimentare mondiale, né in termini di qualità né in termini di quantità. Ne sono testimonianza gli 800 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame”, sottolinea il presidente di Italia Bio, Lillo Alaimo Di Loro.
Cos’è l’acqua virtuale
“C’è una notevole differenza tra agricoltura intensiva convenzionale e agricoltura biologica – afferma Di Loro – e a tale proposito le considerazioni sarebbero tante e tutte a favore di quest’ultima”. Una per tutte, la composizione della cosiddetta “acqua virtuale”, cioè la quantità assoluta di acqua che concorre alla realizzazione di un ciclo produttivo agricolo. L’acqua virtuale ha due componenti: le acque blu e le acque verdi. Le prime includono le acque di riserva e profonde, le seconde le precipitazioni nette. L’acqua meteorica che il terreno assorbe e trattiene insieme ai deflussi che si raccolgono annualmente nei piccoli invasi destinati alle irrigazioni di soccorso nei regimi asciutti, costituisce l’acqua verde. L’agricoltura biologica, nella sua eccezione olistica, fa uso prevalente delle acque verdi che associa alle buone pratiche e all’aridocoltura per potenziare la fertilità dei suoli e contrastare i fenomeni erosivi e il dissesto idrogeologico.
“Si aggiunga a questo – continua il presidente di Italia Bio – il problema delle eccedenze. Circa il 30% del cibo prodotto si perde nei meandri delle filiere lunghe e diventa scarto. Se si eliminassero tali sprechi si avrebbe un risparmio equivalente di acqua (circa il 25 per cento), di terra coltivata e di fertilizzanti.
“Convertire al biologico il sistema agricolo, oltre gli obiettivi fissati dal Green Deal – conclude Di Loro – appare una scelta obbligata. Il sistema Italia, con i suoi 2.1 milioni di Ha di superficie certificata, pari a al 17% totale Sau nazionale, è la più eloquente testimonianza di successo in ambito europeo. Eviterebbe l’eccessivo consumo di acqua e di suolo, contrasterebbe in modo efficiente i cambiamenti climatici e darebbe concretezza piena al concetto di Sovranità Alimentare garantendo cibo sano, sostenibile e sufficiente a coprire i fabbisogni di ogni popolazione”.
Assosementi: le TEA occasione per il risparmio idrico in agricoltura
Le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) sono una “straordinaria occasione per l’agricoltura di contribuire alla sostenibilità delle produzioni e al raggiungimento della sicurezza alimentare. Questi preziosi strumenti permettono infatti di selezionare nuove varietà più adatte al cambiamento climatico e più resistenti agli stress idrici”, ricorda Assosementi in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
“Secondo una ricerca condotta da HFFA Research, dal 2000 a oggi la selezione di varietà in grado di resistere meglio agli stress idrici ha consentito di risparmiare quasi 50 miliardi di metri cubi d’acqua nell’Unione europea – dichiara Eugenio Tassinari, presidente di Assosementi – Sappiamo bene che nel 2050 il nostro pianeta sarà abitato da 10 miliardi di persone, con un conseguente aumento nella domanda mondiale di cibo. Eppure, la disponibilità di acqua dolce, risorsa fondamentale per l’agricoltura, è sempre più limitata, anche a causa dei cambiamenti climatici che minacciano di aggravare la pressione sulle risorse idriche. In questo scenario gli agricoltori devono poter contare sugli strumenti che la scienza sta mettendo loro a disposizione”.
Oggi il settore sementiero è in grado di offrire alternative innovative, come le varietà di mais che anticipano la fioritura senza subire i periodi di maggiore stress idrico, consentendo agli agricoltori di evitare la perdita dei raccolti e di risparmiare risorse per l’irrigazione. “Le TEA aiuterebbero il nostro comparto a migliorare questi risultati in modo sostanziale e veloce. Grazie alle TEA sono stati già ottenuti pomodori capaci di accumulare vitamina D, resistenti allo stress salino e idrico e a infestanti, ma anche frumento in grado di aumentare le produzioni e resistente a malattie fungine, mais resistente alla siccità, barbabietola resistente alle principali virosi, colza resistente alla rottura del baccello. Si tratta solo di alcuni esempi per ora disponibili presso i centri di ricerca, ma che potrebbero contribuire a vincere la sfida di aumentare le rese in maniera sostenibile, o comunque di mantenerle invariate anche in condizioni avverse, in tempi molto più brevi rispetto a quelli oggi necessari per selezionare una nuova varietà”, conclude Tassinari.
Fonte: Coldiretti/Filiera Italia, Federbio, Italia Bio, Assosementi