E’ già stata firmata la lettera che autorizza l’esproprio di oltre 350 ettari a circa 130 agricoltori e allevatori pugliesi. Qui la celebre casa automobilistica Porsche investirà con la Regione Puglia 450 milioni per potenziare le attività e i servizi, in particolare piste di prova, di Nardò Technical Center. Un vasto laboratorio di collaudo all’avanguardia tra i comuni di Nardò e Porto Cesareo, in provincia di Lecce.
Si promettono posti di lavoro, come si legge in un articolo di Repubblica, ed entro dicembre i dipendenti dovrebbero passare da 170 a 200. Sono previsti, poi, servizi come una stazione antincendio e opere di compensazione per la rinaturalizzazione e forestazione di alcune aree, più piste ciclabili per sviluppare il turismo attivo e altre opere anche di pubblica utilità. Tutto bene? Non proprio. C’è chi non usa i terreni e se ne può disfare, ma ci sono aziende agricole in piena attività che promettono battaglia e non vogliono cedere una zolla di terreno.
Pronti ad azioni legali contro la società del gruppo Porsche
Sfogliando la rassegna stampa sulla notizia emerge la contrapposizione tra economia primaria e terziario avanzato in forma di collaudo di veicoli ad alta tecnologia in condizioni estreme. Due eccellenze che si scontrano, due economie che portano benessere, ma che oggi non si incontrano. Carlo Castellaneta, titolare della Masseria La Grande, una realtà agro-zootecnica rilevante per il territorio, è pronto a salire sulle barricate. Ecco cosa ha dichiarato all’agenzia di stampa Agi: “Se ci dovessero togliere, come previsto, una ventina di ettari di terreni ci metterebbero in ginocchio. Pertanto sono pronto a consegnare al presidente della Regione, Michele Emiliano, le chiavi dell’azienda. Siamo in tanti a protestare contro questo metodo che ci priva delle nostre proprietà anche se non vogliamo vendere“.
Ma Porsche vuole evitare gli espropri
Non è proprio possibile un compromesso tra i diversi progetti imprenditoriali? Porsche, anche dopo gli articoli (ma non sono mancate pure interrogazioni comunali), ha voluto far sapere di voler evitare gli espropri. Si punta a trattative con ognuno dei proprietari per stringere un accordo: “Ntc – hanno spiegato i manager del centro prove al quotidiano La Repubblica – sta incontrando già da diverso tempo i proprietari terrieri coinvolti dagli espropri per la realizzazione delle opere di interesse pubblico prevalente, le riforestazioni correlate allo sviluppo del masterplan, per addivenire all’acquisizione delle particelle tramite accordo bonario, invece che tramite espropriazione. La stragrande parte dei proprietari contattati rileva un’opportunità positiva in questa cessione fondiaria”.
Non tutti i proprietari sono quindi contrari, ma c’è chi non ne vuole sapere di cedere sulla propria attività aziendale che spesso ha tradizioni antiche. La Masseria La Grande vanta origini plurisecolari: in attività dal 1400. E’ difficile, ma non impossibile il compromesso tra agricoltura e tecnologia innovativa sulla mobilità soprattutto ora che si parla tanto di guida autonoma. Una filiera che attira forti investimenti e ha necessità di tanta ricerca e sviluppo e, quindi, di centri dove fare test e sperimentazioni come quello di proprietà del gruppo Porsche. Un’occasione da non perdere visto che si tratta di un polo di eccellenza mondiale. Allo stesso tempo l’agricoltura non è solo nel Dna culturale dei pugliesi, all’avanguardia anche in questo settore tradizionale, ma un comparto economico che offre reddito, lavoro e sempre più valorizzazione del territorio in chiave turistica.
La soluzione è la convivenza ma serve partecipazione, coinvolgimento e non far cadere le decisioni dall’alto. Questo il punto.