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In manette l’ex assessore all’agricoltura della Regione Sardegna

Gabriella Murgia coinvolta in un’inchiesta su associazione mafiosa e reati legati ad attività istituzionali

Arrestata oggi dai carabinieri l’ex assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna Gabriella Murgia. La donna di Oristano, dipendente dell’Agenzia regionale per il lavoro ha 56 anni, è stata nominata nel 2019 nella prima giunta dell’attuale presidente, Christian Solinas. Murgia ha ricoperto l’incarico fino al 2022 quando c’è stato un rimpasto politico.

Gravi le accuse dei magistrati nei confronti delle 31 persone arrestate con Murgia: associazione di tipo mafioso (contestazione a carico di 8 indagati), associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.

E tra i 31 arrestati spunta il nome del nipote di Graziano Mesina, il più noto bandito dell’isola, Tonino Crissantu. Nel comunicato stampa dei carabinieri si legge che tra le persone coinvolte nelle indagini c’è chi ha “favorito la latitanza di Mesina, con il quale il gruppo aveva rapporti diretti e indiretti”.

La Regione usata per scopi personali

Non conosciamo i dettagli di ogni singola contestazione, ma il gruppo oltre al traffico di droga si sarebbe macchiato di diversi reati contro l’amministrazione regionale. Azioni da colletti bianchi e legati alla politica come si legge nella sintesi dei carabinieri. In particolare la  “componente criminale si infiltrava e condizionava vasti settori della vita sociale dell’isola, anche nei termini di un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale“.

Nel dettaglio il gruppo agiva  “interferendo nei procedimenti decisori dell’amministrazione regionale in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità” e  “intervenendo reiteratamente presso diverse amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento a quelle regionali, al fine di assicurarsi incarichi pubblici, favori o altri interessi ad associati, parenti di questi ultimi o persone gradite al gruppo”. Le mani sulla Regione e per questo il gruppo di cui faceva parte l’ex assessore procurava “voti in occasione di consultazioni elettorali”.

Questa la ricostruzione dell’operazione: “Le indagini, avviate nel gennaio 2020 in prosecuzione dell’indagine Dama, hanno consentito di acquisire elementi circa l’operatività di un presunto gruppo dedito alla commissione di reati di varia natura, attivo nel territorio sardo, che si ritiene costituito da alcuni personaggi locali di spicco (noti per pregresse condanne per sequestro di persona a scopo di estorsione), oltre ad alcuni esponenti del mondo delle professioni e delle istituzioni“.

La ex renziana senza competenze in agricoltura

Assessore in un governo di centrodestra ma Murgia arriva dai democratici, anzi per la precisione dai renziani. Un cambio politico contestato pubblicamente ma lei rispose “non ero molto attiva“. Una militanza renziana sottotraccia.

Murgia è nota alle cronache soprattutto per aver ammesso di non aver competenze in agricoltura: “Ma mi documenterò in fretta. I sardi hanno bisogno di risposte rapide. So che ci sono criticità, cercherò di velocizzare la spesa delle risorse e di sburocratizzare le procedure. Sarà necessario interloquire con le associazioni di categoria che conoscono il vero nocciolo del problema. Dobbiamo fare un lavoro di squadra”. Durato poco perchè al primo rimpasto il presidente Solinas ha fatto a meno di lei. Ora la tegola delle accuse degli inquirenti.

 

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