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In Puglia si combatte la peronospora

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Autore Redazione

Copagri chiede alla Regione di dichiarare lo stato di calamità naturale. In campo anche i Comuni

“Credo che nessuno ne uscirà immune, la partita è ancora troppo lunga e si spera in un miglioramento climatico che freni queste continue reinfezioni di peronospora. Anche a Rutigliano  qualcuno sta decidendo di tagliare la vite, troppo forte l’infezione”. Parole  di Lorenzo Gassi,  viticoltore di uva da tavola che da giorni informa myfruit.it sullo stato dell’arte in Puglia. Il monitoraggio sulla situazione è stato portato avanti dalla sezione locale di Copagri  che ha diffuso un comunicato.

Troppa pioggia, si chiede lo stato di calamità naturale

“A seguito delle persistenti piogge che hanno interessato in queste ultime settimane buona parte della Regione, i vigneti sono stati attaccati dal fungo della famiglia delle peronosporacee, causando notevoli danni alle coltivazioni in campo; danni aggravati dai disagi degli agricoltori che, impossibilitati a recarsi nei campi per le inondazioni legate alle precipitazioni, non hanno potuto effettuare i trattamenti fitosanitari necessari a contrastare la proliferazione del fungo”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia, Michele Palermo, invitando la Regione Puglia a dichiarare lo stato di calamità naturale.

“Per la prossima campagna, infatti, c’è il concreto rischio che la produzione di uva da vino e da tavola si riduca in misura significativa, con cali consistenti, stimabili fino al 50% nei vigneti del Foggiano, della BAT e del Tarantino, e pesanti conseguenze per l’economia agricola pugliese”, spiega Palermo, evidenziando che “diversi comuni hanno già chiesto alla Regione Puglia di effettuare sopralluoghi urgenti nei terreni, così da poter quantificare i danni e ricorrere al Fondo di solidarietà nazionale”.

“Solo in questo modo – prosegue il presidente della Copagri Puglia – i produttori agricoli danneggiati potranno ottenere la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle aziende agricole e dei lavoratori dipendenti, la sospensione o il differimento del termine per gli adempimenti degli obblighi tributari e previdenziali, la sospensione per un anno del pagamento delle rate e degli effetti del credito agrario, nonché l’anticipazione del pagamento dei premi Pac”.

“Sarà poi importante lavorare affinché il governo conceda una deroga a quanto previsto dal fondo di solidarietà nazionale, così da garantire risarcimenti anche alle produzioni assicurabili come da piano assicurativo nazionale e tutelare le aziende non assicurate”, aggiunge Palermo, ad avviso del quale “è arrivato il momento di mettere mano ai contenuti dell’ormai datato D.lgs. 102/2004, che in relazione ai sempre più innegabili ed evidenti effetti del climate change andrebbe adeguato per ristorare gli agricoltori in modo più celere ed efficace, e di puntare con sempre maggiore determinazione sulle innumerevoli possibilità offerte dalla ricerca e dall’innovazione applicata all’agricoltura, a partire dai positivi contenuti del cosiddetto Dl Siccità, col quale si dà finalmente il via libera alla sperimentazione in campo per ottenere produzioni vegetali in grado di meglio rispondere alla scarsità idrica e a stress ambientali e biotici”.

Fonte: Copagri 

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