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Gelate, Emilia Romagna: danni per 400 milioni

Prime stime ufficiali per drupacee, pomacee e kiwi su 6.000 delle 9.000 imprese interessate. E l’assessore Mammi chiede la deroga alla legge per calamità

Il primo bilancio dei danni delle gelate nei campi dell’Emilia Romagna è di 400 milioni. Sulla base delle segnalazioni finora pervenute la superficie interessata è di circa 48mila ettari di frutteti, con perdite potenziali che variano dal 30% nel caso di mele e pere fino al 90% per le albicocche. Le imprese danneggiate sono novemila.

Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna

E’ il pesante bilancio delle gelate che tra fine marzo e inizio aprile hanno investito le campagne della regione. Bilancio che l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi ha inviato ieri alla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, con la richiesta di applicazione della deroga al decreto legislativo 102/2004 sulle calamità naturali, che prevede indennizzi e sostegni economici alle imprese agricole che hanno subito danni da avversità atmosferiche.

“Come avevamo promesso fin dai giorni immediatamente successivi all’improvvisa ondata di gelo – sottolinea Mammi – ci siamo mossi prontamente per raccogliere le segnalazioni dei danni da parte delle migliaia di agricoltori colpiti. Sulla base di una prima valutazione si tratta di perdite davvero ingenti, un dramma che riguarda migliaia e migliaia di imprese che, a seguito della crisi determinata dall’emergenza coronavirus, alla quale si aggiungono i problemi causati dalla cimice asiatica degli anni scorsi e ora dalle gelate, rischiano di vedere compromessa la propria attività in maniera molto seria e hanno quindi bisogno del sostegno delle istituzioni. Come Regione continueremo a lavorare con il massimo impegno per stare al fianco degli agricoltori danneggiati ai quali vanno riconosciuti adeguati indennizzi per le perdite subite”.

Dal 24 marzo al 4 aprile scorsi forti e ripetuti abbassamenti notturni della temperatura (scesa abbondantemente sotto lo zero per molte ore) hanno investito le campagne delle province di Reggio-Emilia, Modena, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e della Città Metropolitana di Bologna. Un’ondata di gelo che ha provocato gravi danni a molte colture specializzate anche per l’avanzato stato vegetativo dovuto alla mitezza dell’inverno. L’andamento del fenomeno meteorologico è stato infatti classificato come eccezionale dagli esperti di Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia, in un rapporto allegato alla lettera che Mammi ha inviato alla ministra Bellanova, proprio per l’inedita combinazione di quattro gelate tardive in pianura che hanno fatto seguito a un inizio d’anno mai così mite dal 1961.

Primo bilancio dei danni

Sulla base delle segnalazioni finora pervenute da parte di circa seimila imprese sulle 9mila interessate, si stima una superfice frutticola colpita di circa 48mila ettari, con danni potenziali che variano dal 30% nel caso di mele e pere, per arrivare fino al 90% per le albicocche. Ma nel conto figurano anche susine e pesche di varietà precoce (80%), altre varietà di pesche (60%), kiwi e ciliegie (50%).

Fatti i debiti calcoli, si legge nella lettera, “in base alle rese medie delle produzioni, all’andamento produttivo e dei prezzi delle scorse campagne, si può stimare un danno per le imprese agricole di quasi 400 milioni di euro. Tali danni si aggiungono a quelli già molto rilevanti verificatisi lo scorso anno con gli attacchi da cimice asiatica”.

A questo punto nella lettera Mammi affronta il punto chiave della questione: “In merito alla possibilità per le imprese agricole di assicurarsi contro l’evento gelo, è necessario sottolineare che, pur essendo aperti i Condifesa (gli organismi assicurativi degli agricoltori), gli imprenditori erano impossibilitati a muoversi a seguito delle restrizioni nazionali imposte all’emergenza Covid-19”. Pertanto, non hanno fatto in tempo ad assicurarsi. A ciò si aggiunge poi il fatto che molti agricoltori erano in quarantena e altri residenti in provincia di Reggio Emilia, Modena e Rimini in isolamento, sempre per via delle misure governative, così come pure il Comune di Medicina (Bo), dichiarato ‘zona rossa’ dal 15 marzo scorso con ordinanza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Una situazione di forte criticità comprovata dallo stesso ministero delle Politiche agricole e Forestali nella circolare del 23 marzo scorso. Pertanto – conclude Mammi – sono a richiedere una deroga al decreto legislativo 102/2004, al fine di permette un giusto ristoro alle imprese agricole danneggiate da questi eventi eccezionali”.

Intanto prosegue la raccolta delle segnalazioni di danno da parte degli agricoltori, con procedura online semplificata. La scadenza è fissata per gli ultimi giorni di maggio.

Coldiretti, bene la richiesta di deroga

“La richiesta di applicazione della deroga al decreto legislativo 102/2004 sulle calamità naturali è un passo importante verso le aziende colpite dalle gelate che il mese scorso hanno messo a rischio la produzione di ortofrutta dell’EmiliaRomagna”, commenta il presidente di Coldiretti regionale, Nicola Bertinelli.

“L’assicurabilità delle aziende contro il gelo – aggiunge il presidente Bertinelli – risultava in parte vanificata dalle limitazioni progressive e sempre più restrittive agli spostamenti da parte degli agricoltori a seguito dell’epidemia di Covid-19. Adesso auspichiamo  un pronto accoglimento da parte della ministra Bellanova e lo stanziamento delle risorse necessarie sul Fondo di solidarietà per procedere alla ristoro delle perdite subite delle aziende”.

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