Quella che stiamo attraversando è una sfida complessa e planetaria. Solo le scelte possono fare la differenza, trasformando la crisi in opportunità.
Vetrina Bio Bank propone spunti, stimoli e ispirazioni attraverso il megatrend navigare la complessità con le parole dell’autorevole sociologo e filosofo francese Edgar Morin. Poi attraverso i 20 trend bio bank, che disegnano le nuove economie auspicate da Morin: economia ecologizzata, salutistica, del bene pubblico e della solidarietà. E anche attraverso la vetrina di oltre 130 prodotti tra alimenti e cosmesi, che riflettono in larga parte i trend dell’anno. Infine attraverso i protagonisti delle sei storie bio bank, che aprono interi mondi, tra pionieri partiti dal nulla, passaggi generazionali, legami con il territorio, innovazione e filiera, nelle sue varie declinazioni.
Il megatrend: navigare la complessità
“In questo mondo globale siamo messi a confronto con le difficoltà del pensiero globale, che sono le stesse difficoltà del pensiero complesso. Viviamo l’inizio di un inizio. Ciò che deve crescere è un’economia ecologizzata, un’economia della salute, un’economia del bene pubblico, un’economia della solidarietà, una nuova educazione”. Edgar Morin descrive così il nostro tempo e la sfida della complessità, che va compresa e affrontata, imparando a navigare in un mare di incertezze. L’unica certezza è che il biologico fa da decenni la sua parte.
I 20 trend 2022
I trend bio bank 2022 riflettono l’economia ecologizzata con la preferenza per i prodotti che riducono la nostra impronta ecologica, attenti agli sprechi, con confezioni sostenibili.
Nell’economia salutistica rientrano i prodotti che supportano le difese immunitarie – frutta, semi, bacche, spezie e alghe ritenuti superfood – e quelli senza certi ingredienti o con pochi ingredienti. Nell’economia del bene pubblico troviamo invece la tutela della biodiversità e della fertilità del terreno.
Infine, nell’economia della solidarietà i prodotti equosolidali, caporalato o pizzo free, quelli dell’agricoltura sociale e dell’economia carceraria.
Fonte: Bio Bank