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Legge biologico, Cia: bene approvazione alla Camera

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Autore Redazione

Fini: “E’ in grado di rendere l’agricoltura protagonista della transizione ecologica europea. Ora servono tempi rapidi”

La legge per il biologico, approvata alla Camera, è in grado di rendere l’agricoltura protagonista della transizione ecologica europea“. È il commento di Cristiano Fini, presidente di Cia- Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, che esprime soddisfazione per un traguardo importante di cui beneficeranno le imprese biologiche di produzione e di trasformazione certificate della regione: si tratta di 6.100 unità, di cui 5.150 (l’85%) imprese agricole che coltivano oltre 172mila ettari.

La rivoluzione bio è già in atto, serve ora un segnale forte dal mondo politico per un ok in tempi rapidi in Senato prima di fine legislatura – sottolinea Fini -dopo 12 anni di iter parlamentare. L’Emilia Romagna è tra le regioni leader in Europa nel settore biologico e l’Italia ha urgente bisogno di una legislazione nazionale, che le consenta di non perdere la partita con competitori europei, sempre più agguerriti”.

La legge nazionale di sistema, specifica per il biologico, può rappresentare un’opportunità cruciale per esplorare e capitalizzare tutte le potenzialità produttive del comparto, sia a difesa dell’ambiente che della salubrità dei prodotti e per un forte legame con i territori di produzione.
Il settore a livello nazionale è di assoluto rilievo anche sul piano dell’occupazione, avendo aumentato la forza lavoro del 71% nell’ultimo decennio – osserva ancora Fini – e il Ddl contiene misure importanti per favorire l’ulteriore crescita dell’agricoltura bio”.
La Penisola conta 2 milioni di ettari coltivati, impegna 80.000 operatori e vale 3,5 miliardi di euro.

I biodistretti e tutti gli strumenti di aggregazione, nello specifico, saranno portatori di sviluppo, sia sotto il profilo economico che ambientale – aggiunge il presidente Cia – oltre all’istituzione di un marchio biologico italiano. Infine con una legge nazionale si potrà contare concretamente su un pilastro fondamentale per la costruzione del futuro agricolo come indicato dal Green Deal Ue – conclude Fini – che vede proprio nel biologico uno dei driver principali per la transizione del sistema agroalimentare verso la sostenibilità”.
Cia Emilia Romagna ricorda infine che negli ultimi sette anni, da quando è attivo il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, sono cresciute del 71% le imprese biologiche di produzione e di trasformazione certificate.

Fonte: Cia Emilia Romagna

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