Biologico

Un protocollo per la valorizzazione del biologico nella Regione Toscana

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Autore Redazione

FederBio, Anci Toscana e ToscanaBio confermano il ruolo guida che il territorio sta assumendo nel settore bio

Un segnale che conferma la rilevanza che l’agricoltura biologica ha assunto nel territorio toscano.
FederBio, AnciToscana, e ToscanaBio hanno siglato un protocollo d’intesa per l’attivazione di iniziative tese a incentivare ulteriormente l’affermazione del paradigma biologico come riferimento per il mondo agricolo regionale.

L’accordo è stato firmato ieri 18 ottobre a Palazzo Vecchio di Firenze, nel corso dell’incontro “A tutto Bio. I distretti biologici della Toscana”. Questa iniziativa, organizzata da Anci Toscana in collaborazione con la città di Firenze, ha rappresentato un importante momento di confronto sulla normativa regionale che accompagna gli enti e le associazioni nell’iter costitutivo e di governance di un distretto biologico.

I punti chiave del protocollo

I capitoli fondamentali presenti all’interno del protocollo integrano una serie di iniziative – informative, promozionali e di sostegno – finalizzate a far crescere la consapevolezza, presso operatori ed enti pubblici, circa il valore economico, sociale e ambientale legato all’adozione del biologico come filosofia di riferimento in campo agricolo. La realizzazione di attività di formazione e informazione per il personale dei Comuni, l’introduzione e la valorizzazione dei prodotti bio nelle mense scolastiche, promuovere la gestione del verde pubblico secondo i principi dell’agricoltura biologica e il supporto degli enti locali che hanno avviato politiche virtuose per ridurre la chimica di sintesi, in linea con gli obiettivi delle strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”, sono altri elementi al centro dell’intesa.

La firma del protocollo è una conferma del ruolo guida che la Toscana sta assumendo nel campo biologico. In regione oltre il 32% della superficie agricola utilizzata, con oltre 150 mila ettari, è già coltivata a bio. Grazie ai recenti finanziamenti disposti dalla Regione Toscana – che mettono a disposizione risorse cinque volte superiori rispetto al 2020 sul bando della misura 11 del Psr (introduzione e mantenimento dell’agricoltura biologica) nel periodo transitorio 2021/22 – l’obiettivo è arrivare al 35%, dato che supera largamente le proposte delle strategie europee che prevedono il 25% di territorio agricolo coltivato a bio entro il 2030.

“La sigla di questo protocollo d’intesa rappresenta un’ulteriore spinta per accelerare la conversione dell’agricoltura regionale verso il biologico come modello innovativo di sviluppo rurale sostenibile attraverso il quale amministrazioni locali, produttori, cittadini, associazioni, stringono un’alleanza per valorizzare i sistemi di produzione e consumo del cibo, la biodiversità e l’insieme delle risorse del territorio. Le scelte strategiche dei numerosi comuni toscani che puntano con decisione alla valorizzazione dei Distretti bio, congiuntamente alle politiche green della Regione, fanno della Toscana un esempio virtuoso a livello nazionale anche in vista dell’approvazione definitiva della legge sull’agricoltura biologica che prevede, tra gli altri punti, il riconoscimento e la diffusione dei distretti biologici. Questo accordo, teso a incrementare la filiera agroalimentare biologica e la promozione dell’inclusione sociale per lo sviluppo economico delle zone rurali, aumenta la consapevolezza che solo adottando il modello agroecologico è possibile conciliare la produzione di cibo sano per tutti con la tutela di territori e ambiente”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.

“Come Anci Toscana abbiamo voluto fortemente questa intesa, che consideriamo una tappa significativa del nostro percorso intrapreso negli ultimi anni per la valorizzazione dell’agricoltura biologica. Perché bio significa rispetto dell’ambiente, qualità dei prodotti, sostegno della filiera corta, promozione del territorio. La Toscana è all’avanguardia nel settore e il ruolo dei Comuni per la creazione dei distretti biologici è fondamentale anche nelle politiche quotidiane: basta pensare alle mense scolastiche o al verde urbano. Sono certa che i nostri impegni reciproci porteranno frutti importanti e concreti”, ha sottolineato Roberta Casini, sindaca di Lucignano e responsabile AnciToscana per l’agricoltura.

“Il protocollo con Anci Toscana è importante per concretizzare la transizione ecologica dell’agricoltura toscana, che in sintonia con le strategie Ue deve porsi il traguardo ambizioso di raggiungere una Sau biologica minima del 35% nei prossimi anni e innovare tutta la filiera agroalimentare all’insegna della sostenibilità agroecologica. L’impegno dei Comuni a sostegno di questo percorso con l’attivazione dei distretti biologici, come previsto dalla legge regionale n.51, rappresenta un passaggio fondamentale per cogliere a pieno le potenzialità espresse dalla nuova Pac attraverso il Piano strategico nazionale, come ha ben compreso il Comune di Fiesole, primo distretto bio della Toscana e il Comune di Firenze, che con le dichiarazioni dell’assessore Cecilia Del Re si accinge a intraprendere lo stesso percorso. La partecipazione e gli interventi delle principali organizzazioni agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura) hanno poi rappresentato il suggello definitivo alle conclusioni positive dell’incontro per le concordanze e per le sollecitazioni a un impegno comune sulle questioni delle innovazioni e delle semplificazioni burocratiche”, ha affermato Alberto Bencistà, presidente di ToscanaBio.

Fonte: FederBio

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