Biologico

Uva da tavola bio, primi stacchi per il Gruppo Tarulli

Varietà e packaging innovativi per la Op specializzata anche in biodinamico. Marilena Daugenti: “Più presenti nel mercato italiano”

Con la raccolta dei primi grappoli di Vittoria Black Magic è ufficialmente iniziata la stagione dell’uva da tavola biologica e biodinamica del Gruppo Tarulli di Noicattaro (Bari). “Tutto sta andando nel migliore dei modi – spiega Marilena Daugenti, alla guida della Op pugliese insieme al marito, Antonio Tarulli – Il clima di maggio e giugno ci ha regalato un buon grado Brix e, grazie a scelta varietale e coperture degli impianti, possiamo entrare nel mercato prima delle varietà coltivate con metodo convenzionale”.

Da luglio a novembre il Gruppo Tarulli produce circa settemila tonnellate delle più pregiate uve da tavola su circa 350 ettari di superficie. La novità di questa annata riguarda l’entrata in produzione di nuove varietà. “Produciamo tutte e tre le tipologie di uva rossa, nera e bianca, seedless o con semi – continua Marilena Daugenti – Da quest’anno iniziamo con Cotton Candy, Candy Heart, Sweet Sapphir, Sweet flavor e altre, valutate per le loro performance e gli alti standard qualitativi”.

Non solo nuove varietà (che sul mercato biologico non ha nessuno), ma anche nuovi imballaggi. “Sotto nostro suggerimento molti clienti hanno adottato l’imballaggio compostabile, un retailer tedesco per esempio ha scelto una confezione per il Demeter totalmente in cellulosa e una per il Bio (metà in cellulosa e metà in Pet). Anche in questo modo aiutiamo il consumatore a riconoscere le differenze tra certificazione Demeter (il 50% dell’azienda è certificata Demeter, ndr) e Bio. Certo è che la vaschetta in cartone, con film in cellulosa e inchiostri naturali consente di disperdere tutto nel contenitore dell’organico con il raspo dell’uva”, osserva l’imprenditrice pugliese, che continua: “Serviamo solo la grande distribuzione organizzata e siamo concentrati su tre mercati in particolare: Germania, Svizzera e Austria, dove apprezzano la nostra organizzazione, il servizio e la cura del prodotto. Ultimamente, però, stiamo tenendo monitorati i Paesi dell’Est che si dimostrano sempre più sensibili e specializzati nel prodotto bio”.
Recentemente, l’azienda ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano, in particolare in alcuni punti di vendita Lidl di Milano e di Bologna. “Ci piacerebbe essere più presenti nel nostro Paese, ma forse manca ancora la giusta sensibilità di approccio al prodotto biologico e biodinamico. Non sempre ho visto riconosciuto il lavoro di prevenzione e la maggiore cura del prodotto, ma mi piacerebbe essere smentita!”, conclude Marilena Daugenti.

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