Più professionalizzazione, più flessibilità e maggior servizio al cliente. Il mercato del biologico diventa sempre più esigente e così, considerando anche la dinamicità della domanda, Mela Val Venosta, player di riferimento nella produzione e commercializzazione di mele biologiche in Italia, ha deciso di introdurre un importante cambiamento dal punto di vista logistico e organizzativo concentrando tutta la produzione bio in un’unica cooperativa, quella di Castelbello.
«Una decisione importante che dà il via ad una nuova era per Mela Val Venosta» ci spiega Gerhard Eberhöfer, responsabile vendite Bio Val Venosta che abbiamo incontrato all’ultima edizione del Sana di Bologna. «Nella cooperativa Juval abbiamo un nuovo magazzino automatico che contiene 18mila bins, pari a circa 4500 tonnellate, 12 linee di lavorazione e confezionamento, tra cui anche due linee Blitzmatic per la nuova confezione tutta in cartone che abbiamo introdotto recentemente».
La capacità di confezionamento è molto importante, continua il manager di Mela Val Venosta: «Dobbiamo avere la professionalità e la flessibilità per poter reagire alle richieste del mercato al fine di poter dare i volumi che questo richiede. La professionalizzazione del servizio è sempre più importante per poter rispondere in tempo reale. Oggi, ormai, se arriva un ordine al mattino, alla sera possiamo spedirlo al cliente secondo le sue richieste».
Come è noto, quest’anno il raccolto sarà contraddistinto da calibri medio-piccoli e da un aumento della disponibilità di mele bio del 20% dovuta all’entrata in commercio dei nuovi ettari. «Il calibro medio-piccolo che per il mercato del biologico non è uno svantaggio a livello generale – conclude Eberhöfer –. Sul mercato interno c’è più richiesta di un calibro 75/85 e non abbiamo problemi e daremo la priorità. Sui mercati esteri, invece, quasi tutti richiedono calibri da 65/75 e abbiamo questa disponibilità».