Si parte con il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto e la cipolla paglina di Castrofilippo, entrambi biologici, poi a seguire arriveranno il limone femminello del Gargano, la lenticchia di Villalba, il cappero di Salina e tante altre varietà di ortaggi e frutta nonché altri prodotti non solo della filiera ortofrutticola naturalmente. Sono i primi esponenti del ricco e variegato universo di prodotti che appartengono ai presìdi di Slow Food e entrare nella rete vendita di Ecor NaturaSì, il pioniere del retail specializzato nel biologico in Italia, leader in questo settore con più di 500 negozi che comprendono anche quelli associati CuoreBio.
A presentare il progetto, durante l’ultima edizione del Sana di Bologna, è stato Fausto Jori, amministratore delegato di EcorNaturaSì, secondo il quale i due movimenti hanno molte cose in comune. «Noi di NaturaSì abbiamo aggiunto due cose ai presìdi di Slow Food: se coltivi il presidio in modo sostenibile che non inquina fai bene alla terra. Faremo in modo che i presìdi siano certificati biologici e seguiti dai nostri agronomi e siano, quindi, sostenibili. La seconda è far sì che questi prodotti abbiano il giusto prezzo e raggiungano la sostenibilità economica. Poter vender in più di 500 negozi questi prodotti nelle regioni di origine significa consentire al produttore di stare in piedi dal punto di vista economico».
53 presidi su 312 sono al momento certificati bio, altri inizieranno questo percorso e potranno così essere venduti nei negozi NaturaSì. «Con questa partnership altri potranno fare il passo avanti del biologico certificato» ha dichiarato Francesco Sottile, esponente del Comitato esecutivo di Slow Food presente alla conferenza di lancio. «Il fatto che EcorNaturaSì e Slow Food trovassero un accordo è qualcosa di assolutamente naturale: sono entrambe su un binario comune di condivisione della sostenibilità. Ora è possibile metterlo a valore per i produttori. D’altronde il vero lavoro di conservazione della biodiversità si fa consumandola».
I due primi prodotti – sul palco anche Dario Brucculeri dell’azienda Golden Grapes per la cipolla paglina di Castrofilippo e Raffaele Leobilla dell’azienda Pietrasanta per il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto – verranno venduti nei negozi NaturaSì e CuoreBio di Sicilia e Puglia. Da ottobre arriveranno altri prodotti nei punti vendita di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Marche e Campania; seguiranno le regioni Piemonte, Veneto, Abruzzo, Emilia Romagna per concludere gli inserimenti con Calabria, Toscana e Trentino Alto Adige.
Un progetto ambizioso, che prevede un lavoro di conversione al biologico che intende includere tutti i presidi Slow Food entro la fine del 2020, come ha sottolineato anche l’agronomo di EcorNaturaSì, Michele Marrano, che in questi mesi sta visitando tutte le aziende.
Un progetto che ha sicuramente il merito di aggiungere contenuti ad un canale, quello del dettaglio specializzato bio, che da qualche tempo a questa parte accusa un preoccupante calo di vendite, confermate anche dai dati dei primi sei mesi del 2019. Un canale, d’altronde, che accusa la pressione della Gdo che invece cavalca ormai l’onda lunga del biologico incrementando i prodotti a marchio e gli assortimenti. Un modo per differenziarsi, quindi, sicuramente fondamentale per aggiungere valore a negozi che continuano a rappresentare per molti consumatori e appassionati del biologico il vero cuore pulsante di questo settore.