Non si arresta la crescita della domanda di prodotti biologici negli Usa e in particolare quella del comparto dei prodotti freschi e di frutta e verdura con vendite che nel 2018 sono cresciute dell’8,6% rispetto all’anno precedente. È quanto certificano gli ultimi dati diffusi dall’OPN (Organic Produce Network) e relativi a dati Nielsen (Total Food View di Nielsen xAOC).
I prodotti freschi biologici rappresentano il 26% delle vendite totali di prodotti di questa categoria. Tra quelli che hanno fatto segnare le migliori performance di crescita troviamo in cima i mirtilli: +33% e vendite pari a 256 milioni di dollari . Seguono, sempre in termini di crescita delle vendite, l’uva (+14,9%, pari a 169 milioni di dollari), le banane (+9,3%, vendite a 290 milioni di dollari), le erbe e le spezie (+7,8%, 263 milioni di dollari) e le mele (+6,4% a 393 milioni di dollari).
Sul fronte delle maggiori vendite in assoluto, nel 2018, in cima le insalate di IV gamma con 1,12 miliardi di dollari e una crescita del del 5,3% rispetto all’anno precedente. Tra i primi 10 articoli più venduti troviamo anche le carote (340 milioni di dollari, +3,5%), le fragole (298 milioni di dollari, +1,9%), la lattuga (252 milioni di dollari, +3,5%) e pomodori (204 milioni di dollari, +0,8%).
In tre categorie di prodotti – banane, mele e uva – la crescita bio, secondo Matt Seeley, CEO di OPN, appare ancora più eclatante considerando che invece gli stessi prodotti nel comparto convenzionale hanno fatto registrare un calo delle vendite. Questo non significa, continua la nota di Opn, che basti il bollino “organic” per far aumentare automaticamente le vendite. Prodotti come fragole e pomodori, ad esempio, hanno registrato una crescita molto maggiore nell’offerta convenzionale che non in quella biologica. Il motivo? Il prezzo, fattore ovviamente non secondario, che nel caso di questi prodotti era decisamente più alto per quanto riguarda il biologico.
Tra i prodotti che, potenzialmente, hanno maggiori margini di crescita nel biologico in Usa Opn e Nielsen segnalano cipolle, peperoni, angurie e mandarini, tutti ancora decisamente sottorappresentati rispetto alla media: sarà fondamentale, in questo caso, garantire una maggior disponibilità, soprattutto in momenti chiave come le vacanze estive, il Thanksgiving Day e Natale, e un’attenzione maggiore al prezzo.