Per diffondere la cultura della produzione biologica e incrementare il consumo di prodotti bio occorre informare e formare il consumatore, a partire dai bimbi delle scuole materne. Ne è convinta Monica Solarino dell’azienda Bioagricola F.lli Solarino che insieme al fratello Giuseppe rappresenta la quarta generazione di questa realtà familiare siciliana risalente al 1901.
Come ha ben spiegato Monica, il consumatore deve imparare a leggere le etichette degli alimenti così come fa per altre tipologie di prodotti, per esempio i vestiti. E deve sapere che cosa comporta, in azienda, seguire un disciplinare di produzione biologica: a tal fine, l’azienda Bioagricola F.lli Solarino è molto attiva nell’organizzare visite (a titolo gratuito) direttamente negli agrumeti, sia per i consumatori (anche i più piccoli), sia per i propri clienti i quali, periodicamente, hanno la possibilità di conoscere il territorio, il luogo di origine, dei prodotti Solarino.
La svolta arriva nel 1996, quando si decide di convertire la produzione convenzionale in agrumeto biologico. Parallelamente i Solarino decidono anche di non vendere più i frutti sull’albero, ma di commercializzarli e venderli direttamente ai grossisti e alla grande distribuzione. Una strategia che ha evidentemente ripagato: oggi gli ettari in produzione sono 25 e si coltivano, sempre con metodo biologico, arance, pompelmi, limoni e anche agrumi “esotici” come ad esempio il finger lime. Non solo: si produce anche olio extravergine di oliva, sempre bio.
Ben il 95% del fatturato arriva dall’estero, anche se per il mercato interno 4 anni fa è nato aranceacasatua.com, sito di e-commerce che si rivolge principalmente a famiglie e a gruppi d’acquisto italiani. Un’iniziativa che, come ci spiega Monica, cresce di giorno in giorno, ma che trova il suo punto debole nella logistica. «Garantiamo le consegne tra le 48-72 ore – precisa Monica Solarino – ma lavorare con i prodotti freschi e con i grandi spedizionieri non è sempre facile. Per fortuna stanno entrando in essere nuovi con i corrieri che permetteranno di gestire meglio anche gli ordini piccoli».
Quanto ai mercati di riferimento, Bioagricola F.lli Solarino lavora molto bene con la Germania– è tra i primi mercati, da sempre ha creduto nel prodotto bio – ma grandi soddisfazioni arrivano ultimamente anche dai Paesi dell’Est e della Finlandia. E l’Italia? “L’Italia cresce, ma a rilento – ha spiegato Solarino – e il prezzo alto del bio è una falsa obiezione: oggi costa come un prodotto convenzionale italiano di qualità”.
Secondo Monica Solarino, in Italia occorrerebbe lavorare molto sulla tutela delle produzioni interne: “Gli altri Paesi lo fanno, mentre noi subiamo la concorrenza degli altri mercati, in Italia arriva di tutto”.
Tirando le somme, Bioagricola F.lli Solarino a.a.s.s è un’azienda molto dinamica, che crede in quello che fa e che sforna continuamente nuove iniziative. Per esempio, per rendere i propri prodotti più familiari e maggiormente riconoscibili, l’azienda ha deciso di assegnare alle diverse varietà nomi di famiglia: il nome Emma, così si chiama la figlia di Monica, è per esempio stato assegnato alle arance New Hall, mentre Giacy è il pompelmo rosa Star Ruby e Vincenzo (nipotino di Monica) è riferito all’olio bio.
“Occorre proseguire sulla strada dell’informazione e della divulgazione delle produzioni biologiche – ha concluso Solarino -. Solo così il consumatore avrà la reale percezione dell’importanza del territorio di origine e delle pratiche agricole sostenibili”.