Parlare di rallentamento per un settore che anche nei primi cinque mesi del 2018 cresce a doppia cifra potrebbe apparire se non proprio errato, quanto meno fuorviante. Eppure questo è quello che emerge dai dati diffusi durante l’ultima Assemblea di AssoBio, l’associazione italiana delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici, che si è tenuta a Milano venerdì 22 maggio.
A mostrare la fotografia di un settore comunque in grande salute è stato Nicola De Carne, Retailer client business partner di Nielsen, che ha mostrato alcuni numeri che ben identificano il biologico in questa prima metà del 2018, ma anche nell’ultimo anno prendendo in considerazione l’arco temporale maggio 2017-maggio 2018.
L’andamento lento della spesa alimentare, soprattutto a gennaio e febbraio, ha fatto sentire i suoi effetti anche all’interno di un comparto che viaggia a vele spiegate come il biologico: “solo” +10,5%, un dato che comunque appare non solo molto positivo in termini assoluti, ma anche in riferimento alla crescita del comparto alimentare che invece fa segnare un +2,8% in questi primi 5 mesi del 2018.
È presto per capire come finirà l’anno, ma un po’ tutti i presenti all’Assemblea non vedono come preoccupante questo trend che, anzi, sia a livello di superfici agricole che di quote di mercato ha ancora davanti sé, soprattutto se il paragone si estende ad altri paesi, ancora ampie praterie da percorrere.
Prendendo in considerazione l’anno terminante a maggio 2018, il biologico in Gdo fa comunque segnare risultati di tutto rispetto: +14,5% in totale, per un giro di affari superiore al miliardo e mezzo di euro e con segnali molto positivi che arrivano anche da canali come le superette o i discount, i quali orami hanno stabilmente inserito il biologico all’interno dei loro assortimenti
Cresce anche la quota del bio nella Gdo che, a maggio, ha raggiunto il 3,7%, un passo in più ancora rispetto all’ultima rilevazione, ma cresce anche il numero di referenze nell’ultimo anno che ora è arrivato al 18% (da 201 a 237 referenze mediamente vendute in Gdo). Dal punto di vista geografico il Nord (soprattutto l’Area 2) continua come al solito a guidare i consumi in Italia, anche se a crescere di più in questa ultima rilevazione è il Meridione (+19,7%) anche se la penetrazione è ancora bassa.
Ortofrutta? Un segmento in buona salute, e la IV gamma cresce
Secondo la fotografia offerta da Nielsen l’ortofrutta mantiene le sue posizioni ed è interessante notare l’ottima crescita di un segmento da sempre innovativo e che beneficia della grande spinta dovuta alla domanda di prodotti ad alto contenuto di servizio. All’interno della sua area merceologica, l’ortofrutta bio pesa il 5,3% in Gdo, di fatto è la categoria merceologica dove il bio ha la maggior penetrazione, in lievissima crescita rispetto al 2017, mentre rispetto al biologico in generale la quota sale all’11,3% e contribuisce a far crescere la sua categoria dell’8,9%.
Osservando la classifica dei prodotti bio più venduti nell’ultimo anno, appena fuori dalla top 10 troviamo la verdura di IV gamma bio che pesa all’interno della sua categoria il 3,9% ma cresce significativamente, tanto da essere con poco più di 7 milioni di euro il quinto prodotto a salire di più.
In questo momento il bio può contare su 6,5 milioni di famiglie (26% del totale) abituali che ogni settimana mettono prodotti con con il simbolo europeo del biologico nel carrello. Anche gli acquirenti considerati saltuari sono saliti a 21,8 milioni di famiglie, l’88% del totale, anch’essi in crescita di 1,3 milioni di unità come quelli abituali.
In conclusione, sostiene il manager di Nielsen, “Il bio cresce sempre tantissimo: c’è un rallentamento nei primi 5 mesi dovuto soprattutto a causa di un gennaio e febbraio dove tutto l’alimentare ha arretrato dopo un dicembre 2017 davvero eccezionale. La crescita del biologico è la conferma che oggi i prodotti sono sempre più di valore per i consumatori se vanno a colmare bisogni differenti rispetto al passato, vale a dire il senso di appartenenza, affermazioni sociali e salutismo. Non si compra semplicemente più cibo”.
Guardando a quei primi “4 amici al bar” del biologico, oggi la grande dimensione che questo comparto ha assunto in Italia, come ci ha evidenziato un soddisfatto Roberto Pinton, segretario di Assobio, fa sì che si possa guardare al futuro con grande ottimismo. Il falso bio? Spesso, secondo il segretario, si tratta di piccoli casi vengono gonfiati quasi ad arte da chi ci guadagna nello screditare questo settore.