Non si arresta la spinta innovativa di Canova, società del Gruppo Apofruit che produce e commercializza l’ortofrutta biologica a marchio Almaverde Bio. Nel workshop organizzato a Bologna dell’8 marzo sono state delineate le novità future dell’azienda e i risultati sin qui raggiunti.
E il primo dato, come ha sottolineato Ernesto Fornari, direttore generale di Canova, riguarda proprio i risultati complessivi raggiunti nel 2016: 40.000 tonnellate di prodotti, un fatturato di 81,5 milioni di euro – fatturato intergruppo – e una crescita del 17%.
Una realtà dinamica e articolata
Un realtà molto dinamica che ha un rapporto diretto con oltre 800 aziende agricole biologiche in Italia, 3 stabilimenti Apofruit dedicati in esclusiva al biologico, 2 partner esclusivi con piattaforme operative – O.P. Terra di Bari (uva, ciliegie), S.F.T. (mele) – diverse piattaforme specialiste di prodotto fresco (sedano, broccoletto, finocchio, cavolfiore, peperone, fragole, meloni, limone, arance, carote e patate) oltre alle piattaforme specialiste di IV e V gamma, legumi secchi e cereali.
E d’altronde, così come ha evidenziato questa volta Paolo Pari direttore di Almaverde Bio, è lo stesso settore del biologico ad essere molto dinamico: secondo gli ultimi dati di unra ricerca Eurisko il consumatore di prodotti biologici è giovane, molto attratto dall’innovazione tecnologica, consapevole, informato e attento a ciò che mangia. In Italia il biologico ha raggiunto un tasso di penetrazione, secondo dati Nomisma, del 74% (69% nel 2015) e l’ortofrutta, all’interno della spesa bio, rappresenta il 74% del totale degli acquisti.
Nuove Isole Almaverde Bio e biodinamico
Una prima nuova sfida che Canova intende affrontare è quella del biodinamico, da qui la decisione dell’accreditamente Demeter – il marchio più importante quando si parla di prodotti biodinamici – dello stabilimento di Longiano per l’ortofrutta biodinamica.
Per quanto riguarda il progetto “Isole Almaverde Bio” la sperimentazione prosegue e l’obiettivo è quello di crescere ulteriormente: oggi sono 5 con vendita assistita e 7 con la formula del libero servizio, nei prossimi mesi ne nasceranno altre 3 a Roma, Terni e Pesaro.
Novità in IV e V gamma, e poi zuppe e germogli
Sul fronte dell’innovazione le novità presentate da Canova e rappresentano un grande passo in avanti per il marchio Almaverde Bio: dai prodotti tradizionali di I gamma evoluta ai nuovissimi veggy burger, le insalate artigianali, la nuova proposta di insalate realizzate con una produzione totalmente home made, dal taglio del prodotto con coltello in ceramica alla scelta dei mix proposti che uniscono verdura, ortaggi e anche frutta.
Poi c’è il capitolo zuppe, prodotti in grande crescita, ora proposte con ingredienti innovativi e mixati con ricette esclusive. “La crescita è enorme soprattutto per un target di consumatore attento e consapevole con un indice di penetrazione che ha raggiunto il 44%, con un incremento del 10% negli ultimi due anni” si legge in una nota dell’azienda. “Si aggiungono inoltre le erbe aromatiche e i germogli, proposti in una gamma dall’elevato contenuto nutraceutico ed infine un tris di prodotti trattati esclusivamente da Canova in Italia come le carote baby, gli spinaci in busta e la zucca tagliata a cubetti, naturalmente biologici”.
Una gamma di prodotti e novità realizzata da Canova in collaborazione con partner di primo piano che portano il nome di SAB Ortofrutta, COF, Maisto, Sipo, Coltor, Terramore, Il Melazzurro, Vivo, Viva, Agribosco, tutte aziende produttrici di IV e V gamma ad alta specializzazione, distribuite sull’intero territorio nazionale e naturalmente a vocazione biologica.
La scelta di investire sulla IV e V gamma biologica rappresenta una scelta importante anche secondo il professor Roberto della Casa che ha sintetizzato il valore di un comparto che oggi vale 700 milioni di euro, con una crescita di poco superiore all’1%, e all’interno del quale il bio si attesta intorno ai 21 milioni euro “ma l’incremento del fatturato 2016 è del +36% rispetto al 2015”.